Co-working Cassa Forense Napoli: Spazi di lavoro gratuiti per Avvocati e Praticanti
Coworking di Cassa Forense a Napoli, spazi di lavoro e sale riunioni gratuiti presso Re-Work srl al Centro Direzionale Isola E2.
Coworking di Cassa Forense a Napoli, spazi di lavoro e sale riunioni gratuiti presso Re-Work srl al Centro Direzionale Isola E2.
Con la recente sentenza 22/01/2019 n. 546, la Sesta Sezione del Consiglio di Stato (presidente Santoro, relatore Toschei) è autorevolmente intervenuta sul tema del riconoscimento di nuove professioni intellettuali, non organizzate in ordini o collegi
L’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni (in sigla IVASS) fornisce on-line i dati sul contenzioso assicurativo nel comparto r.c. auto e natanti con informazioni che, a partire dal 2017, sono state integrate con l’esito delle cause di 1° grado su base territoriale.
Pignoramento presso terzi, quando il datore di lavoro è debitore del proprio dipendente della retribuzione da questi maturata per il lavoro prestato
Come forse è noto oltre 40.000 avvocati hanno ricevuto, nello scorso mese di dicembre, la lettera di comunicazione di avvenuta iscrizione alla Cassa, ai sensi dell’art. 21 della L. n. 247/12 e del suo regolamento di attuazione. Qui poche indicazioni per il suo miglior utilizzo.
Sono comandato dal Comitato di Redazione di un “pezzo” sul DL Giustizia.Da buon soldato obbedisco.
La recente sentenza della Cassazione a SS.UU. n. 17742/2015, ha avuto una vasta eco sulla stampa specializzata che ha enfatizzato la notizia relativa ad una presunta illegittimità a porre “un tetto” ai trattamenti pensionistici da parte degli Enti previdenziali dei liberi professionisti. In realtà non è proprio così!
Le importanti variazioni al regime forfettario introdotte dalla Legge di Bilancio 2025, inclusi nuovi requisiti di adesione, soglie di reddito aggiornate e la possibilità di mantenere il regime agevolato con contratti misti
Tavola rotonda organizzata da Cassa Forense sul gender pay-gap nelle professioni intellettuali
Non basta all’azienda dimostrare l’impossibilità di reimpiego del lavoratore in mansioni diverse, anche inferiori, compatibili con il suo stato di salute, al fine di salvaguardarne l’occupazione