L’IVASS pubblica on-line il Bollettino Statistico sul contenzioso assicurativo nel comparto r.c. auto e natanti

di Dr. Carmine D'Antonio

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L’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni (in sigla IVASS) fornisce on-line i dati sul contenzioso assicurativo nel comparto r.c. auto e natanti con informazioni che, a partire dal 2017, sono state integrate con l’esito delle cause di 1° grado su base territoriale.

Il contenzioso assicurativo è da sempre una tra le più importanti aree di rischio per le imprese assicurative, sicchè la sistematica attività di monitoraggio svolta dall’IVASS, oltre a sensibilizzare il mercato verso questo fenomeno che può essere causa di disagio per i consumatori/danneggiati, stante le evidenti correlazioni tra sinistri e premi, consente alle imprese di orientare e calibrare adeguatamenre le proprie scelte.

Le cause pendenti nel nostro Paese, civili e penali in ogni grado di giurisdizione, alla fine del 2017 erano pari a 245.476, in leggero calo rispetto al 2016 (- 0,75) ma con una invece forte contrazione rispetto al 2010 (-19%).

Nonostante sia confermato il trend positivo in termini assoluti, l’incidenza delle cause sul totale dei sinistri per i quali è costituita una riserva è però in progressivo aumento (circa una causa ogni 5 sinistri), a riprova di una significativa e forse eccessiva conflittualità nel settore della r.c. auto e natanti.

Anche il saldo tra cause civili promosse e chiuse nel 2017 è negativo (-2.708), a conferma di una progressiva dismissione del contenzioso iniziata nel 2010: nel 2016, però, il saldo era stato negativo di 13.400 giudizi, quindi nel 2017 la dismissione del contenzoso è fortemente rallentata in termini in percentuale sul totale.

E’ superfluo notare come sul  decremento del contenzioso incidano negativamente i tempi di costituzione e chiusura delle cause civili, che continuano ad essere particolarmente lunghi. Ciò condiziona negativamente il contenzioso assicurativo che, per quanto riguarda il processo civile di primo grado, al 2017 contava oltre 230 mila cause in ambito nazionale. A livello regionale è la Campania la regione più “litigiosa”, con un contenzioso pari al 37% del totale (seguita a notevole distanza dal Lazio, con il 14,1% del contenzioso).

La velocità di eliminazione del contenzioso, che fornisce una misura di quale frazione dei sinistri in causa sia stata pagata nell’anno, raggiunge a livello nazionale il 36%. E’ curioso notare come soltanto il 20% delle cause di I grado si chiudono con esito favorevole alle imprese (una causa su 5), il costo medio per sinistro definito con sentenza di primo grado è di 7.872 euro (circa la metà di queste cause riguardano danni a persona).

Le cause chiuse invece ricorrendo a una transazione, che è lo strumento più utilizzato dalle parti per risolvere il contenzioso assicurativo, sono pari al 44% del totale delle cause civili di I grado (il 53% del valore totale). L’importo medio delle transazioni, pari a 10.047 euro, è significativamente maggiore del costo medio per sinistro definito con sentenza di primo grado, il che conferma come un “accordo” transattivo sia sempre da preferire ad una “sentenza”.

Il numero delle cause penali è tutto sommato assai contenuto (2.405 a fine 2017, ossia appena l’1% del totale del contenzioso assicurativo in materia di r.c.) e riguarda, come è facilmente intuibile, pressochè esclusivamente danni a persona. Un terzo del contenzioso penale in materia assicurativa per r.c. auto e natanti è però relativo a sinistri risalenti ad almeno cinque anni prima ed il dato deve indurre una serena ma allo stesso tempo rigorosa riflessione: l’eccessiva durata dei processi, anche in questa materia, incide negativamente su tutti i soggetti interessati, siano essi i danneggiati (che ottengono il giusto risarcimento spesso a distanza di anni), le imprese assicurative (che vedono ridursi i margini di redditività delle polizze) e la collettività dei consumatori/utenti (costretti a pagare premi maggiori).

Dr. Carmine D'Antonio - Specialista in materia assicurativa


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