SE LA NOTIFICA A MEZZO PEC FINISCE IN SPAM
La Corte di Cassazione è intervenuta sulla possibilità di invocare la non conoscenza e/o non conoscibilità della notificazione degli atti a mezzo PEC da parte del destinatario
La Corte di Cassazione è intervenuta sulla possibilità di invocare la non conoscenza e/o non conoscibilità della notificazione degli atti a mezzo PEC da parte del destinatario
Con sentenza n. 13435 del 15 maggio 2024, la seconda sezione civile della Corte di Cassazione si è pronunciata su una questione di notevole rilevanza per le operazioni di sviluppo immobiliare, ossia l'impatto dei vincoli espropriativi sulla compravendita di terreni
La Riforma Cartabia e la mediazione: obbligo di presenza personale delle parti, con possibilità di delega a terzi in casi eccezionali.
La Cassazione Civile, con l'Ordinanza n. 14720 del 27 maggio 2024, ha chiarito la responsabilità del Ministero dell'Istruzione per i danni subiti dagli studenti durante l'orario scolastico e l'estensione della garanzia assicurativa.
Demansionamento: come dimostrare il danno in tribunale. Secondo la Cassazione, si possono utilizzare tutti i mezzi consentiti dalla legge, come la qualità e la quantità del lavoro svolto, la tua professionalità e la durata del demansionamento.
Un poliziotto è stato condannato dalla Cassazione per accesso abusivo al sistema informatico del PRA (Pubblico Registro Automobilistico). La Corte ha affermato che il PRA è un sistema informatico di interesse pubblico e che l'accesso da parte del poliziotto era illegittimo perché finalizzato a "pagare" un informatore.
L' assegno di natalità cittadina extracomunitaria sentenza della Corte di Cassazione del 7 novembre 2022 n. 32694
la pensione di reversibilità, come funziona e quando non è prevista la successione del diritto ai superstiti.
Licenziamento di lavoratore disabile: la Cassazione ribadisce che motivi economici non escludono la discriminazione. Ordinanza n. 460/2025.
Il giudizio per il risarcimento del danno parentale, promosso dai congiunti di una paziente deceduta in ospedale a seguito di un’infezione ivi contratta, ha recentemente offerto lo spunto alla Corte di Cassazione per specificare gli oneri probatori a carico della struttura sanitaria, oltre che dei congiunti stessi.