L’offesa e’ sempre illegittima
La legittima difesa domiciliare è da tempo oggetto di interventi legislativi aventi il dichiarato obiettivo di ampliare il diritto di difendersi nell'ambito del proprio domicilio
La legittima difesa domiciliare è da tempo oggetto di interventi legislativi aventi il dichiarato obiettivo di ampliare il diritto di difendersi nell'ambito del proprio domicilio
La celebrazione dell’assemblea condominiale da remoto, validata dal consenso maggioritario della compagine, può contribuire a sbloccare lo stallo nell’approvazione dei rendiconti maturati durante l’emergenza sanitaria
la Sentenza n. 120/01/2020, affronta la tematica della determinazione delle sanzioni conseguenti all’omesso versamento del Contributo Unificato nel processo tributario
L'art. 591 c. 2 n. 3 c.c. dispone che sono incapaci di testare “quelli che, sebbene non interdetti, si provi essere stati, per qualsiasi causa, anche transitoria, incapaci di intendere e di volere nel momento in cui fecero testamento”.
La riservatezza esterna nella procedura di mediazione: l'obbligo di segretezza permane e si proietta anche dopo la conclusione del procedimento ed anche -e in particolare- in sede giudiziale.
Come sottoscrivere il verbale di mediazione telematica con firma digitale. Obblighi per le parti, rischi per la delega al difensore e soluzioni alternative
La Riforma Cartabia chiarisce che solo la comunicazione della domanda di mediazione interrompe prescrizione e decadenza
La Corte di Cassazione con la sentenza 3709 dell’8/2/2019, ha considerato nulla la notifica a mezzo Pec effettuata all'indirizzo digitale dell’avvocato difensore tratto dal registro INI-PEC (Indice nazionale degli indirizzi di posta elettronica certificata).
Il 20 dicembre 2012 il Comitato dei Delegati di Cassa Forense ha approvato un nuovo regolamento che ridisegna le norme di elezione del Comitato stesso.Tra le norme approvate che dovranno essere verificate dai ministeri vigilanti, si vuole segnalare quella relativa all’elettorato attivo e passivo, l’art. 3.
La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha definitivamente smentito la terzietà dei motori di ricerca rispetto alla circolazione dei dati qualificandoli come titolari del trattamento nel momento in cui cercano informazioni e pagine web su internet e quando indicizzano il contenuto per fornire i risultati della ricerca