Cassa Forense offre un servizio di Coworking ai propri iscritti
Dal 14 settembre 2020 sino al 13 settembre 2021 sarà operativa l’iniziativa di Coworking promossa da Cassa Forense con la collaborazione dell’ Ordine degli Avvocati di Roma.
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Dall’undici gennaio del 2014 ad oggi sono passati quasi cinque anni. Un periodo di lavoro del Comitato dei Delegati significativo per l’intera avvocatura e per Cassa Forense che ha consentito di varare provvedimenti rilevanti per il futuro della nostra
La Riforma Cartabia e la mediazione: obbligo di presenza personale delle parti, con possibilità di delega a terzi in casi eccezionali.
Il Decreto del Fare ha introdotto le ormai ben note due fasi del procedimento di mediazione, una prima dell’incontro informativo e una seconda, in caso di adesione alla mediazione, di vero e proprio incontro di negoziazione
Cosa dice il decreto "Rilancio" sul Bonus per i professionisti iscritti agli enti di previdenza privata. Quali sono le novità?
Cassa Forense ha predisposto una piattaforma di e-learning (FAD) che consente agli avvocati di acquisire crediti formativi sia deontologici sia ordinari. La partecipazione ai corsi è completamente gratuita e accessibile 24h su 24h.
L’art. 1 comma 860 della legge 29.12.22 n.197 ha introdotto le modifiche, fortemente richieste dal Consiglio nazionale forense e da Cassa forense, rendendo finalmente possibile compensare i crediti per spese, diritti ed onorari dovuti dallo Stato
L'art. 6 del nuovo regolamento dell'assistenza, entrato in vigore l'1 gennaio 2016, prevede la tipologia delle prestazioni a sostegno della famiglia.In particolare sono previste "erogazioni in caso di familiari non autosufficienti, portatori di handicap o di malattie invalidanti" (art. 6 lett. b), borse di studio per gli orfani degli iscritti (art....
La riservatezza esterna nella procedura di mediazione: l'obbligo di segretezza permane e si proietta anche dopo la conclusione del procedimento ed anche -e in particolare- in sede giudiziale.
La vaccinazione del personale sanitario: l’ordinanza del Tribunale di Belluno, emessa il 19 marzo scorso, è forse la prima decisione in materia di provvedimenti datoriali assunti in caso di rifiuto vaccinale del personale sanitario