Liberi professionisti e gestione separata inps
La l. 4 marzo 1990 n.45 consente sia al professionista che all'ex professionista la possibilità di ricongiungere presso una singola gestione previdenziale i periodi di contribuzione esistenti
La l. 4 marzo 1990 n.45 consente sia al professionista che all'ex professionista la possibilità di ricongiungere presso una singola gestione previdenziale i periodi di contribuzione esistenti
Licenziamento di lavoratore disabile: la Cassazione ribadisce che motivi economici non escludono la discriminazione. Ordinanza n. 460/2025.
La sentenza della Corte di Cassazione n. 19981/2017 – che ha confermato la legittimità dell’abrogazione dell’istituto giuridico della restituzione dei contributi versati - si pone nel solco di quell’orientamento giurisprudenziale oramai consolidato e, a livello di giurisprudenza di legittimità e costituzionale, univoco, che ha affermato più volte,...
A seguito della recentissima conversione in legge del Decreto Fiscale 2019 (D.L. 124/2019) il legislatore tributario ha inteso “rafforzare e razionalizzare la risposta sanzionatoria” (così la relazione tecnica), nella repressione delle condotte a rilevanza penale, intervenendo sul testo del D.lgs. 74/2000.
Le nuove norme sulla domanda di mediazione richiedono chiarezza su oggetto e ragioni per evitare l’improcedibilità nelle procedure obbligatorie
Le misure restrittive imposte per il contenimento dell’epidemia sanitaria da COVID-19 hanno causato inevitabili ripercussioni giuridiche
Con sentenza n. 16623 del 20.6.2019 la Corte di Cassazione ha mutato il suo precedente orientamento dichiarando ammissibile l’esercizio in via diretta dell’azione surrogatoria, prevista dall'art. 2900 c.c.
Cassazione sentenza 2 dicembre 2020 n. 34296: accesso al sistema informatico per finalità diverse da quelle per le quali il soggetto è autorizzato
Un poliziotto è stato condannato dalla Cassazione per accesso abusivo al sistema informatico del PRA (Pubblico Registro Automobilistico). La Corte ha affermato che il PRA è un sistema informatico di interesse pubblico e che l'accesso da parte del poliziotto era illegittimo perché finalizzato a "pagare" un informatore.
La Corte di Cassazione conferma la validità probatoria dei messaggi WhatsApp nei procedimenti civili, evidenziando l'importanza di autenticità e integrità del contenuto. Scopri dell'ordinanza n. 1254/2025