Gli investimenti di Cassa Forense

di Enrico Cibati

Stampa la pagina

Allo stesso tempo però, al fine di migliorare i saldi dei bilanci pubblici, le politiche fiscali, specialmente nell’area Euro, si sono fatte più restrittive, vanificando di fatto gli effetti espansivi delle politiche monetarie.
Ulteriori fattori di rischio, in particolare in Europa, sono dati dall’insieme di una elevata pressione fiscale e di un livello di disoccupazione, specialmente nel mondo giovanile, molto preoccupante, cosa che, se si prolungasse nel tempo, potrebbe dar luogo a tensioni sociali. Infine va ricordato che nel prossimo anno ci saranno le elezioni politiche in Italia in aprile, e in Germania in autunno. Certo non le migliori condizioni per prevedere un ritorno alla “normalità” dei mercati finanziari.
Infatti in questo tipo di contesto l’andamento dei mercati finanziari è diventato più imprevedibile, aumentando di molto quello che in termini statistici viene chiamato il “tail risk” o il rischio di perdite superiori a quello che mediamente ci si può attendere (non ci occupiamo qui delle probabilità di guadagni superiori alle attese in quanto non sono evidentemente da annoverarsi tra i “rischi”….). Per dare semplicemente un’idea di quanto appena affermato possiamo osservare la scheda seguente, che analizza i movimenti giornalieri dell’indice azionario americano Dow Jones dal 1916 al 2011. Notiamo immediatamente come eventi, considerati rari da un punto di vista probabilistico, si siano in realtà realizzati con molta più frequenza.


immagine1

Eventi considerati estremi, come ad esempio un movimento del 7% o più in un giorno del valore dell’indice, si sono verificati ben 64 volte nel periodo osservato piuttosto che 1 volta ogni 300.000 anni come una distribuzione normale avrebbe portato a credere.
Questo comporta come conseguenza che la distribuzione dei rendimenti giornalieri perde la sua conformazione “normale” ed assume una forma più appiattita ed estesa verso gli estremi, aumentando di molto il rischio di perdite inattese, come è possibile esprimere graficamente nella figura seguente.

immagine2


In presenza di una “nuova normalità” che di fatto incrementa la volatilità del ritorno degli investimenti, le economie dei paesi sviluppati presentano una crescita economica debole, con tassi d’interesse sostanzialmente vicini allo zero e quindi rendimenti attesi degli investimenti molto modesti. Ben altro scenario si prospetta dal lato dei paesi emergenti, dove la crescita rimane sostenuta e sempre più alimentata anche dalla domanda interna di beni di consumo (quindi meno dipendente dalle esportazioni verso le aree sviluppate, oggi in crisi). I rendimenti dei titoli obbligazionari di questi paesi sono elevati e le possibilità di crescita dei mercati finanziari sono notevoli.
Andando quindi oltre le considerazioni di carattere statistico, e dato lo scenario economico sopra descritto, la ricerca di rendimento e di stabilità per il patrimonio di Cassa Forense deve passare attraverso la scelta di una ampia diversificazione geografica che veda maggiormente coinvolte anche le aree dei paesi emergenti.
A partire dal marzo 2010 infatti gli investimenti di Cassa Forense sono stati in parte orientati verso le obbligazioni globali e le obbligazioni emesse dai paesi emergenti in valuta locale. Una larga maggioranza dei flussi provenienti dalla contribuzione è stata così impiegata in classi di attivo che hanno incrementato la diversificazione del portafoglio ampliando le opportunità di ottenere rendimenti al di fuori dell’Europa. Questo lavoro è stato fatto senza penalizzare la componente in titoli di stato italiani, già presente nel patrimonio di Cassa Forense, che anzi è stata anche incrementata nel novembre dello scorso anno, forse nel momento più buio della crisi politica che il nostro paese ha attraversato. Pur diversificando i propri investimenti con l’obiettivo di raggiungere una maggiore stabilità dei rendimenti, Cassa Forense non ha infatti mai perso la fiducia nella capacità dell’Italia di tornare su un percorso di crescita economica ed ha mantenuto la certezza di vedere rimborsate le obbligazioni emesse dallo Stato. Oltre alle obbligazioni globali ed a quelle emesse dai governi dei paesi emergenti, nel corso di questi 2 anni e mezzo sono stati implementati investimenti in obbligazioni societarie sia a livello globale che dei paesi emergenti e si è incrementata la diversificazione anche nel settore azionario. Sono stati infatti avviati investimenti sul mercato azionario europeo, intendendo con ciò l’Europa geografica e non solo quella dell’area Euro, incrementati gli investimenti sul mercato azionario americano e, più recentemente si è iniziato ad investire su azioni dei paesi emergenti. Il risultato di questo ampio lavoro di diversificazione si può meglio percepire osservando la composizione attuale del patrimonio di Cassa Forense che viene riportato nel grafico seguente

immagine3corretta

Infine, osservando la composizione del patrimonio mobiliare di Cassa Forense, si nota la presenza, come è giusto che sia, di una rilevante posizione in titoli di stato italiani (ad oggi circa il 50% del totale) che è a nostro avviso giustificata sia dai rendimenti offerti, migliori di quelli per esempio dei Bund tedeschi, sia dal ruolo istituzionale che un grande ente di previdenza privato dei professionisti ha nel sistema economico del paese.

Dott. Enrico Cibati - Dirigente Front Office finanziario di Cassa Forense

Altri in PREVIDENZA

Potrebbe interessarti anche