PATRIMONIO DI CASSA FORENSE: ANALISI SULLE EVENTUALI RIPERCUSSIONI DELLA GUERRA RUSSO-UCRAINA
29/03/2022
Stampa la pagina
Il 24 febbraio il presidente russo Vladimir Putin ha dato l'ordine di invadere l'Ucraina.
La decisione è avvenuta poco dopo il riconoscimento, da parte della Russia, delle repubbliche separatiste del Donbass situate in territorio ucraino.
Ad un mese dall’inizio della guerra, e non senza difficoltà e incertezze, si può avviare un primo approfondimento su quali ricadute si sono avute sul patrimonio di Cassa Forense e sul programma di investimento per il 2022.
I mercati finanziari stanno affrontando una forte fase di turbolenza come conseguenza diretta della terribile guerra russo-ucraina e, ancorché lo scenario sia ancora molto incerto, sembra ormai scontato che si avrà un impatto significativo sul ciclo economico europeo.
Ci attendiamo che saranno ridotte le stime sulla crescita reale e innalzato il profilo e la durata dell’inflazione attesa. L’incremento del PIL mondiale, previsto al 3,7% nell’anno, sarà sicuramente rivisto al ribasso, fenomeno spiegato essenzialmente dallo scenario più sfavorevole per i prezzi delle materie prime e dell’energia causati dalle tensioni geo-politiche.
Il patrimonio dell’Ente è entrato nell’anno 2022 con un valore complessivo superiore ai 15 miliardi di euro e un posizionamento strategico “difensivo”, in cui sono stati combinati gli ingredienti adatti, come ad esempio la liquidità e i titoli obbligazionari a breve termine, i fondi che investono in metalli preziosi e gli investimenti azionari di alta qualità di settori o stili difensivi.
L’Ente aveva infatti già ridotto la parte di esposizione azionaria più volatile nel corso dell’estate dello scorso anno e ha incrementato, negli ultimi mesi, le posizioni obbligazionarie di tipo “short duration” meno sensibili al rialzo dei tassi.
Le delibere d’investimento più recenti hanno riguardato infine l'incremento della partecipazione nel capitale della Banca d’Italia.
Questo posizionamento già conservativo e prudenziale di portafoglio non aveva impedito di raggiungere una performance del 2021 superiore al parametro di riferimento e pari al 6,63%.
La strategia prudenziale nella gestione del portafoglio non è quindi il frutto di scelte tattiche prese sull’onda emotiva derivante dalla guerra in corso, ma è realizzata attraverso una serie di deliberazioni prese dall’Ente nel corso di mesi precedenti al conflitto in atto.
La capacità di resistenza del portafoglio è affidata all’utilizzo prevalente di fondi con sottostante una gestione attiva ed è il frutto di una attenta diversificazione dei rischi di portafoglio.
Per essere chiari e sintetici il 40% del patrimonio è investito in strumenti che possiamo definire stabili e poco sensibili alle fluttuazioni del mercato, circa il 15% è la quota di strumenti di tipo immobiliare, compreso il fondo Cicerone, la cui valorizzazione non risente nel breve della volatilità di mercato e lo stesso dicasi per il 15% investito complessivamente in infrastrutture e fondi di private market.
La quota del portafoglio che risulta essere più soggetta alle fluttuazioni del mercato è calcolabile nel restante 30% investito in fondi azionari e in obbligazioni di tipo corporate.
La composizione diversificata del portafoglio unita alle scelte tattiche prudenziali intraprese dall’Ente andranno, auspicabilmente, a contenere la perdita market to market del portafoglio, e potranno fornire la liquidità necessaria a cogliere le possibili, ma ancora poco chiare, opportunità d’investimento provenienti da un piano di allocazioni che l’Ufficio Investimenti di Cassa Forense sta adattando al nuovo scenario macro-economico.