Bibbiano oggi…e domani?

di Ida Grimaldi

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Nell'estate del 2018 la Procura di Reggio Emilia, a seguito di un crescente numero di denunce a Bibbiano da parte dei servizi sociali della Val D’Enza, per abusi sessuali e violenze sui bambini da parte dei genitori, avvia l’indagine denominata “Angeli e Demoni”; il 27 Giugno 2019 vengono eseguite diciotto misure cautelari su ventisette. 

L’eco mediatica creata dal caso di Bibbiano ha contribuito non solo ad informare, ma anche a disinformare, con una pericolosa e generalizzata “demonizzazione” di chi è preposto alla tutela dei minori. 

Se, da un lato, va riconosciuta l’importanza del ruolo svolto dai Servizi sociali, dall'altro va, evidenziato, però, che  questi procedimenti, spesso sfuggono ad un rigoroso sistema di controlli, di legalità, di imparzialità e di salvaguardia del principio del contraddittorio, così come mancano incisività e controllo da parte della magistratura.

Il rischio è quello di un “processo senza il fatto e annientamento della persona” come ha precisato l’ Avv. Francesco Morcavallo

E’ necessario allora rendere obbligatoria la presenza del consulente di parte e/o dell’avvocato, anche quando si tratti di indagini demandate ai servizi sociali e sin dal loro inizio, in ossequio ai principi del giusto processo e a spese dello Stato nei casi previsti dalla Legge.

Va precisato, tuttavia,  che gli allontanamenti ingiusti dei bambini dalle loro famiglie, non riguardano solo Bibbiano, ma avvengono in tutta Italia a seguito di consulenze basate sulla “PAS” o Alienazione Parentale, una teoria priva di basi scientifiche, come già precisato dal Ministero della Salute nel 2012

Nei Tribunali, tuttavia, si fatica a recepire il niet della comunità scientifica, così come fa fatica a recepirlo il nostro Legislatore con il DDL n. 735/2019, cd “Pillon”.

Ma la Cassazione ammonisce: è necessario l’esame del fatto concreto e il Giudice non può fondare la propria decisione sulla diagnosi di PAS senza averne verificato il fondamento scientifico (Corte di Cassazione n. 13274 del maggio 2019). 

Più controlli allora, anche nei Tribunali, per scongiurare quelle prassi distorte che vedono i magistrati delegare ad altri la propria la funzione, con rischi di approcci ideologici al tema della tutela dei minori. 

La Magistratura deve avere il lustro che le compete, per restituire fiducia ai cittadini, ivi inclusi i minori, che saranno gli adulti di domani.

 Avv. Ida Grimaldi – Delegata Cassa Forense

 


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