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I Ministeri vigilanti hanno approvato il deliberato di Cassa Forense: i contributi integrativi minimi non saranno dovuti per il quinquennio 2018/2022

I Ministeri vigilanti hanno approvato la delibera con cui, in data 29.09.2017, il Comitato dei Delegati di Cassa Forense ha disposto che il contributo minimo integrativo (art. 7, primo comma lettera b del Regolamento di attuazione dell’art. 21 commi 8 e 9 della Legge 247/2012) non sarà dovuto per il quinquennio 2018/2022.

Giulio Pignatiello - Nicolino Zaffina

La nuova legge professionale ed i nuovi regolamenti

Il Consiglio Nazionale Forense, sentiti gli Ordini territoriali, sta riempiendo di contenuti regolamentari la legge professionale n. 247 del 31/12/2012.Questa vasta attività regolamentare (sono addirittura 37 i regolamenti da emanare) renderà la nostra nuova legge, che conta ben 67 articoli, ancora più mastodontica e foriera di molti dubbi...

Gennaro Torrese

ARRIVA A MILANO IL TRIBUNALE UNIFICATO DEI BREVETTI EUROPEI. ISTRUZIONI PER L’USO

Il 26 giugno è stata inaugurata la sede della Divisione Centrale del Tribunale Unificato dei Brevetti (TUB), in aggiunta alla già funzionante Divisione Locale. Questo evento rafforza ulteriormente la posizione di Milano come hub centrale per le questioni brevettuali in Europa, offrendo nuove opportunità e sfide sia per le imprese che per gli...

Pierfrancesco C. Fasano

Regime forfettario 2019: l’impatto sugli studi associati e il contrasto con la libera concorrenza e i principi di equità fiscale

Il nuovo disposto, se di indubbio vantaggio per le persone fisiche singole, cui è riservato, va a discapito delle società tra professionisti e finisce, quindi, con lo scoraggiare ogni forma di aggregazione e associazione professionale tra liberi professionisti ai quali, per beneficiare delle agevolazioni riservate sino al tetto dei 65.000,00 euro,...

Avv. Roberto Renzella

Il mercato regola l'Avvocatura?

I giudici amministrativi capitolini hanno appena annullato la ulteriore multa milionaria inflitta dall'Antitrust al CNF, per inottemperanza all'ordine di cessare le condotte anticoncorrenziali accertate dall'Autorità, sulla cui legittimità si erano già pronunciati i giudici di Palazzo Spada il 22 marzo 2016.

Marcello Adriano Mazzola