Risparmio previdenziale e fiscale nella pensione modulare

di Immacolata Troianiello

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Questo nuovo istituto è stato fortissimamente voluto dai delegati della Cassa Forense quando è stato chiaro a tutti che era impossibile mantenere pensioni con la eccezionale redditività che vi era stata nel passato, giunte sino alla restituzione del 220% del capitale versato. I professionisti sono infatti consapevoli del fatto che, senza correttivi sostanziali, i vigenti sistemi previdenziali risulteranno inadeguati a sostenere gli oneri pensionistici futuri a causa dei mutamenti demografici, economici e professionali. La caratteristica principale di questo istituto è la assoluta volontarietà e flessibilità. Opzionata la scelta della modulare nel MOD 5 dell’anno corrente con la prenotazione prevista, ovvero barrando la casella appositamente inserita nella modulistica, l’iscritto non è vincolato in modo assoluto ad alcun obbligo. Infatti potrà scegliere al momento del versamento - II rata in autoliquidazione fino al 31 dicembre - quale quota versare e, soprattutto, SE versare. Potrà infatti modificare la percentuale di versamento scelta a luglio, ad esempio invece del 10% opzionato in precedenza, scendere al 5% oppure invece del 1% salire al 3% ecc. ecc. oppure decidere di non versare affatto.
Gli obiettivi della pensione modulare sono:

  • rafforzamento della pensione “base” che ogni avvocato percepirà al momento del suo pensionamento;
  • scelta consapevole e libertà decisionale affrontata dal professionista sul suo futuro pensionistico;
  • programma di investimento personale teso a raggiungere il trattamento pensionistico voluto e preordinato;
  • risparmio fiscale integrale della quota versata che andrà dedotta dall’ammontare dell’imponibile del dichiarante;
  • trattamento fiscale favorevole nel momento dell’erogazione della quota stessa;
  • integrale erogazione della modulare anche in caso di pensione indiretta agli eredi.

Inquadrati gli obiettivi vediamo come gli stessi si ottengono.
La pensione modulare è formata da una quota di contributo come detto assolutamente VOLONTARIO pari all’10% del reddito professionale netto ed è gestita direttamente dalla Cassa Forense.
I professionisti che traggono il maggior vantaggio dall’utilizzo di questo strumento previdenziale sono compresi nella fascia reddituale che lambisce la soglia del tetto (€ 96.800,00) in poi, anche in relazione al versamento ordinario effettuato nei confronti della Cassa Forense.
La pensione modulare è conteggiata in favore degli iscritti con il metodo contributivo in modo da assicurare l’assoluta proporzionalità tra il risparmio individuale accumulato anno per anno e il rendimento pensionistico.
La tecnica saliente del sistema modulare “o primo pilastro bis”consiste nella volontarietà della scelta ed è stata collaudata con successo nella previdenza pubblica di 12 paesi dell’Unione Europea su 27 tra cui Francia, Svezia, Danimarca, Finlandia, Paesi baltici e Polonia.
La risposta alla domanda sulla reale convenienza della quota modulare è semplice: qualsiasi aumento della contribuzione si traduce nell’incremento finale del trattamento pensionistico; ed inoltre l’incremento è in funzione:

  • dell’apporto contributivo dal minimo dell’1% al massimo del 10%;
  • del numero degli anni di contribuzione (fino a 40);
  • del rendimento medio collegato alle variazioni del PIL dei primi 5 anni e dell’utile della Cassa di Previdenza dal sesto anno in poi;
  • dell’età individuale di pensionamento.

La pensione modulare risponde quindi alle aspettative dei giovani avvocati attraverso la gestione del risparmio individuale garantito alla Cassa fino dall’inizio della loro carriera mentre pure l’impianto solidaristico del sistema di primo pilastro è stato conservato e migliorato.
Il nuovo pilastro garantisce il risparmio individuale meglio di tutti gli altri strumenti di previdenza complementari, permettendo di investire i primi risparmi del reddito professionale e poi quelli dell’intera carriera e capitalizzandoli.
I contributi sono annualmente rivalutati in base al rendimento mediamente ottenuto dalla Cassa dall’impiego delle risorse patrimoniali con un minimo dell’1,5%.
Al pensionamento il montante dei contributi rivalutati viene trasformato in rendita vitalizia sulla base di coefficienti attuariali che tengono conto delle probabilità di sopravvivenza specifiche della categoria e delle opportunità future di investimento della Cassa.
Il nuovo pilastro non comporta per l’iscritto alcuna spesa di gestione (al contrario delle altre forme di risparmio previdenziale volontario presenti sul mercato): quella per la modulare rientra nel budget delle spese generali, compreso l’aggiornamento del sistema informatico e la semplicità della gestione è massima sia per l’iscritto con il modello 5 lievemente modificato, che per l’ufficio che ha adottato il sistema riservato ai conti individuali degli iscritti.
L’adesione alla pensione modulare lascia la possibilità di aderire anche a forme pensionistiche volontarie complementari, rimanendo per l’ avvocato la possibilità di usufruire integralmente degli ulteriori benefici fiscali previsti.

Avv. Immacolata Troianiello
Consigliere di Amministrazione di Cassa Forense

 

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