LA CORTE EUROPEA DISPONE MISURE CAUTELARI NEL RICORSO 11055/22, UCRAINA C. RUSSIA
09/03/2022
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Il 1 Marzo la Corte europea dei diritti dell’uomo, ha emesso un provvedimento cautelare invitando il governo russo all’astenersi da attacchi militari contro civili ed installazioni civili, inclusi alloggi, veicoli di emergenza, scuole e ospedali e per garantire l’immediata sicurezza delle strutture sanitarie, del personale medico e dei mezzi di soccorso nel territorio assalito o assediato dai militari russi.
Il provvedimento è stato emesso a seguito del ricorso del governo ucraino, che ai sensi dell'articolo 39 del Regolamento, ha adito la Corte Europea per i Diritti Umani con una richiesta nei confronti della Federazione Russa in relazione a
“massicce violazioni dei diritti umani che sono commessi dai soldati russi nel contesto dell'aggressione militare lanciato contro il territorio sovrano dell'Ucraina”.
La Corte ritiene che le operazioni militari in corso, iniziate il 24 febbraio 2022 in varie parti dell'Ucraina, rappresentino un rischio per la popolazione civile ed ha pertanto ritenuto sussistere i presupposti di un rischio imminente di danno irreparabile per l’emissione di misure provvisorie ed urgenti.
I diritti garantiti dalla Convenzione Europea dei diritti dell'uomo, posti a rischio dalle attuali azioni militari, sono in particolare gli articoli 2 (diritto alla vita), 3 (divieti di pene o trattamenti inumani e degradanti) e 8 (diritto al rispetto della vita privata e familiare).
La Corte europea dei diritti dell'uomo (abbreviata in CEDU o Corte EDU) con sede in Strasburgo è un organo giurisdizionale internazionale, istituita nel 1959 dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (CEDU) del 1950, per assicurarne l'applicazione e il rispetto.
Ne sono membri i 47 stati del Consiglio d'Europa, tra cui la Russia, che nominano ciascuno un giudice.
La Corte ha richiamato il provvedimento cautelare emesso il 13 marzo 2014, in vigore nel caso Ucraina e Paesi Bassi c. Russia (nn. 8019/16, 43800/14 e 28525/20) concernente gli eventi dell'Ucraina orientale, facendo appello ai governi della Federazione Russa e dell'Ucraina a rispettare gli impegni assunti ai sensi della Convenzione.
La Corte ha pertanto deciso, nell'interesse delle parti e del corretto svolgimento del procedimento dinanzi ad esso, di invitare il governo russo ad astenersi dal lanciare attacchi militari contro civili ed installazioni civili, inclusi alloggi, veicoli di emergenza, scuole e ospedali e per garantire l’immediata sicurezza delle strutture sanitarie, del personale medico e dei mezzi di soccorso nel territorio assalito o assediato dai militari russi.
Il governo della Federazione Russa dovrà informare la Corte il prima possibile delle misure che saranno adottate per garantire il pieno rispetto della Convenzione.
La Corte ha deciso inoltre di informare immediatamente il Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa delle predette misure provvisorie, ai sensi dell'articolo 39 § 2 del Regolamento.