LA COMPOSIZIONE NEGOZIATA PER LA SOLUZIONE DELLA CRISI DI IMPRESA

di Antonio Volanti

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Da tempo gli interventi normativi in materia di crisi di impresa sono focalizzati, soprattutto, a favorire azioni tempestive da parte dell’imprenditore al fine di:

  • da un lato, preservarne la continuità aziendale
  • dall’altro, se ciò non è possibile, comunque far emergere prontamente i segnali di crisi per consentire un intervento altrettanto rapido che riduca gli impatti negativi per l’impresa, i suoi stakeholders ed il mercato.

In questo contesto, che tiene conto anche dell’ulteriore aggravio causato dalla pandemia, il D.L. n. 118/2021 convertito dalla L. n. 147/2021, ha introdotto un nuovo strumento o, meglio, una nuova procedura volta a consentire il superamento della crisi e dell’insolvenza di impresa: la composizione negoziata.

Si tratta di un percorso volontario, attivato dall’imprenditore che si trova in condizioni di squilibrio patrimoniale o economico finanziario che ne rendono probabile la crisi o l'insolvenza, il quale, alla presenza di un esperto negoziatore, è finalizzato alla individuazione di un piano che assicuri concrete prospettive di risanamento che si sostanzino in accordi con i creditori, salvaguardando la continuità aziendale.

Figura centrale della composizione negoziata è quella dell’esperto che ha il compito di agevolare le trattative tra l'imprenditore, i creditori ed eventuali altri soggetti interessati, al fine di individuare una soluzione per il superamento delle condizioni della crisi, anche mediante il trasferimento dell'azienda o di rami di essa.

La nomina dell’esperto viene richiesta telematicamente, tramite la piattaforma nazionale www.composizionenegoziata.camcom.it, al segretario generale della Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura nel cui ambito territoriale si trova la sede legale dell'impresa.

I principali vantaggi della procedura possono essere riassunti come segue:

  • accesso consentito anche agli imprenditori agricoli che non sono sottoposti alle procedure concorsuali classiche;
  • assenza di particolari formalità per ricercare e trovare accordi con i creditori dell’imprenditore;
  • non applicabilità delle regole del concorso;
  • assenza di connotazioni pubblicistiche posto che l’intervento del Tribunale è solo eventuale e su richiesta;
  • possibilità per l’imprenditore di richiedere al Giudice misure protettive del patrimonio o cautelari od autorizzazioni per il compimento di specifici atti di straordinaria amministrazione con connessa prededucibilità in un eventuale successiva procedura concorsuale;
  • in caso di mancato accordo con i creditori, possibilità di domandare un concordato preventivo con cessione dei beni, semplificato rispetto a quello tradizionale, che non prevede il voto dei creditori ma solo l’omologazione da parte del Tribunale.

A breve, la composizione negoziata sarà inserita all’interno del Codice della Crisi d’impresa e dell’insolvenza.

Il trasferimento all’interno del Codice della Crisi è determinato dal recepimento in Italia della c.d. Direttiva Insolvency (Direttiva n. 2019/1023/UE) che, in estrema sintesi, introduce misure volte, da un lato, ad anticipare l’emersione della crisi per favorire interventi tempestivi e quindi più efficaci, dall’altro, a consentire un veloce reinserimento dell’imprenditore sul mercato ed una riduzione della durata delle procedure di ristrutturazione.

Il 17 marzo 2022 il Consiglio dei Ministri ha, infatti, approvato in prima lettura lo schema di decreto legislativo recante modifiche al Codice della Crisi d’impresa e dell’insolvenza approvato con il Decreto Legislativo n. 14/2019, la cui entrata in vigore è prevista, dopo alcuni rinvii, al 16 maggio 2022.

L’intervento sul Codice delle Crisi d’impresa, quando ancora non è entrato in vigore, è richiesto proprio dalla scadenza del 17 luglio prossimo per il recepimento della cd Direttiva Insolvency. Scadenza che se non osservata aprirebbe la strada alla procedura di infrazione a carico dell’Italia.

In questo modo la composizione negoziata diverrà una parte integrante del nuovo Codice della Crisi e si andrà a collocare tra gli strumenti di intervento precoce sulla crisi d’impresa.

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