Buon compleanno Riforma

di Cecilia Barilli - Massimo Carpino

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E così, ricordando le più significative, la norma sul segreto professionale, sull’impegno solenne, sulla pubblicità informativa, sulla pattuizione del compenso ed il divieto del patto di quota lite, sul mandato professionale e sui requisiti per l’iscrizione, sulle incompatibilità, sulla sospensione dall’esercizio professionale.
Invece, per un’altra buona parte delle norme della legge professionale è necessario, per la loro attuazione, l’emanazione di un apposito regolamento ministeriale.
In particolare il comma 3 dell’art. 1 ha previsto che “all’attuazione della presente legge si provvede mediante regolamenti adottati con decreto del Ministro della Giustizia,…, entro due anni dalla data della sua entrata in vigore, previo parere del Consiglio Nazionale Forense e, per le sole materie di interesse di questa, della Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza Forense”.
Allo stato però di regolamenti ministeriali non ve ne sono (l’unico in corso di “lavorazione” è quello sui parametri), così come non sono stati ancora adottati i decreti legislativi che la legge delega al Governo in tema di società tra avvocati e di difesa d’ufficio.
Invece, per quanto di loro competenza, sia il CNF che Cassa Forense stanno adottando i regolamenti che la legge demanda loro.
E’ di pochi giorni fa (seduta amministrativa del 31 gennaio) l’approvazione da parte del plenum del CNF del Nuovo Codice Deontologico, di cui ai commi 3 e 4 dell’art. 3 della L. 247/2012, “finalizzato alla tutela dell’interesse pubblico al corretto esercizio della professione”.


E’ più ampio e più analitico del precedente perché si compone di 73 articoli suddivisi in 7 titoli.
Sempre nella seduta amministrativa del 31 gennaio il CNF ha anche approvato il Regolamento che disciplina la elezione dei componenti dei Consigli Distrettuali di Disciplina, ossia gli organismi cui il nuovo ordinamento professionale forense affida il controllo disciplinare degli avvocati.
Sono invece della primavera scorsa: il Regolamento che istituisce e disciplina lo “Sportello per il cittadino” (espressamente previsto dall’art. 30 della legge professionale che ha il compito di informare ed orientare i cittadini nella fruizione delle prestazioni professionali degli avvocati e per l’accesso alla giustizia) ed il Regolamento che istituisce e disciplina “l’elenco delle associazioni specialistiche maggiormente rappresentative”.
Più recenti sono il Regolamento per la determinazione e la riscossione dei contributi annuali ed il Regolamento per la istituzione ed il funzionamento dell’Osservatorio permanente sull’esercizio della giurisdizione che ha la funzione di raccogliere dati ed elaborare studi e proposte dirette a favorire una più efficiente amministrazione delle funzioni giurisdizionali.
Rimangono ancora sul tavolo le questioni riguardanti le società tra avvocati, l’obbligatorietà delle assicurazioni e la necessità di aver il POS per tracciare i pagamenti presso gli studi.
L’art. 12 della legge n. 247/2012 obbliga l'avvocato a munirsi (oltre che di una polizza infortuni) anche di una polizza di assicurazione per la responsabilità civile; si tratta di un obbligo che, mentre per tutte le altre professioni diverrà attuale a partire dal 13 agosto prossimo, per la specialità della nostra legge professionale ci riguarderà concretamente solo a partire dal momento in cui il Ministero avrà determinato le condizioni essenziali e i massimali minimi delle polizze".
Poiché il Ministero dovrà stabilire condizioni e massimali minimi il CNF si impegna nell’approntare uno schema di clausole della polizze ove inserire la previsione di un'ultrattività dopo la cessazione dell'attività professionale ed una retroattività, possibilmente decennali.


L’obbligo per i professionisti tecnici di dotarsi del POS è realtà, dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 27 gennaio scorso del decreto interministeriale MiSE-MEF del 24 gennaio 2014. Da ultimo il Decreto Milleproroghe ha confermato l’obbligo di accettare il pagamento tramite carte di debito a partire dal 30 giugno 2014, salvo coloro che nell’anno 2013 abbiano dichiarato un fatturato superiore ai 200.000€ che vedranno anticipato l’obbligo al 28 marzo 2014. Il pagamento minimo che si potrà perfezionare con il POS è stato fissato in 30 euro.
Anche Cassa Forense ha fatto la sua parte. Ed infatti nella seduta del 31 gennaio il Comitato dei Delegati ha approvato il Regolamento per la determinazione dei minimi contributivi dovuti dai colleghi che non raggiungono i cd. parametri reddituali.
Il provvedimento è stato già trasmesso ai Ministeri vigilanti per la necessaria approvazione e con la speranza che venga licenziato velocemente.

Avv. Cecilia Barilli e Avv. Massimo Carpino – Delegati di Cassa Forense

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