Salone della Previdenza

di Vittorio Minervini

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L’incontro con gli specialisti del settore previdenziale si inseriva nel più ampio programma di informazione che Cassa Forense ha voluto approntare per far meglio conoscere, oltre che ai propri iscritti, a tutto il mondo sociale e economico, la realtà previdenziale degli avvocati.
L’incontro è stato aperto, in sostituzione del Presidente Alberto Bagnoli, dal Consigliere di amministrazione Vittorio Minervini.
La breve relazione ha voluto tratteggiare la politica previdenziale di un ente che fa della trasparenza e del rigore i principi cardine di una gestione improntata alla centralità dell’avvocatura nel proprio sistema, in particolare ora, che, approvata la nuova legge professionale (legge 247/2012), trovano nuova forza quei principi di libertà, solidarietà ed autonomia, che si temeva potessero esser posti in discussione, nella stagione delle liberalizzazioni, che sono, in particolare il principio di solidarietà endocategoriale, i pilastri sui quali si fonda il nostro sistema previdenziale.
L’incontro è proseguito con la illustrazione dei dati reddituali degli avvocati da parte del Delegato Luigi Bonomi, con particolare attenzione ai colleghi della Lombardia. L’avvocatura lombarda se da un lato è quella con un ottimo reddito pro-capite (circa 72 mila contro i 47,5 mila della media nazionale) dall’altro mostra anch’essa un divario preoccupante nella distribuzione del reddito tra giovani e colleghi più affermati. Divario ancora più marcato tra colleghi di diverso genere: le colleghe guadagnano mediamente meno della metà dei colleghi (40,8 mila per le donne contro i 103,2 mila per gli uomini).


Il quadro lombardo non è comunque diverso da quello nazionale e ancora non evidenzia l’atteso e preoccupante calo dei redditi: in tale contesto, è costante l’impegno di Cassa Forense nella analisi dei dati reddituali e delle loro linee di tendenza, per garantire la sostenibilità del sistema.
Dopo la analisi delle statistiche, il Consigliere di amministrazione Santi Geraci ha proseguito i lavori: illusorio pensare conclusa la stagione delle riforme, con l’adozione delle importanti modifiche al sistema previdenziale forense, culminate nella riforma strutturale del 2009. Il decreto Salva Italia, con l’art. 24 comma 24 ha imposto a tutte le Casse previdenziali un rigoroso stress test, per la verifica della sostenibilità del sistema, al fine di evitare che un inopinato default di una delle casse dei liberi professionisti potesse avere ricadute sul debito pubblico.
La verifica alla quale è stata costretta Cassa Forense da una normativa che improvvisamente spostava di vent’anni, da trenta a cinquanta, l’orizzonte temporale di riferimento, ha indotto il Comitato dei Delegati ad assumere alcune modifiche che un lettore non attento potrebbe vedere quali meri aggiustamenti, ma che in realtà sono incisivi interventi, in particolare sul piano delle prestazioni, che, seppur con minimi ritocchi, consentono di poter giungere ad un fondamentale risultato: il finanziamento della propria pensione da parte dell’ iscritto. Il sistema che ne è derivato, e che dalla verifica ministeriale non solo ha avuto l’approvazione ma anche un plauso, è stato definito quale “retributivo sostenibile” che consente di rispettare la sostenibilità di lungo periodo.
Terminato lo stress test, ad un nuovo impegno è chiamato ora il Comitato dei Delegati. La nuova legge professionale forense, finalmente, pone sotto la stessa copertura previdenziale tutti gli avvocati, prescindendo dal reddito prodotto: il dott, Michele Proietti, che da poco ha assunto il gravoso ruolo di Direttore generale di Cassa Forense, ha illustrato le tematiche e le soluzioni che sono allo studio, per consentire la adozione di un regolamento, che, nella salvaguardia dei principi di solidarietà, di equità e di adeguatezza delle prestazioni, possano consentire anche ai colleghi con minor reddito di costruire la propria prestazione previdenziale.
L’ incontro, nell’ambito del Salone della Previdenza, ha rappresentato, un importante momento di confronto e di informazione che conferma Cassa Forense quale moderno, efficiente e completo sistema di welfare per la categoria professionale degli avvocati.

Avv. Vittorio Minervini - Consigliere di Amministrazione di Cassa Forense

 

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