Le sfide per il prossimo biennio

di Nunzio Luciano

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Nonostante le difficoltà, abbiamo dato responsabilmente risposte concrete e ci siamo impegnati affinché questo non avvenisse: oggi possiamo dire, con orgoglio, di aver assolto agli obblighi di legge preservando la nostra autonomia e soprattutto senza sacrificare la sostenibilità sociale sull’altare di quella finanziaria, garantendo così il valore imprescindibile di una previdenza equa.
Ma non basta: i traguardi raggiunti non devono distrarci dalle sfide a venire. Ci sono altri, importanti progetti da realizzare e so di poter contare su una Cassa solida e unita per riuscirci. Dall’VIII Conferenza Nazionale recentemente svoltasi a Napoli è emersa una categoria in agitazione, fortemente contrariata rispetto ai diktat imposti da una politica sorda alle proposte avanzate dall’Avvocatura e insensibile alle difficoltà che gli avvocati, così come tutti i professionisti, stanno vivendo. Difficoltà nel presente che si riflettono inevitabilmente nella preoccupazione per il futuro, soprattutto da parte dei giovani professionisti appena entrati nel mondo del lavoro. È così che il tema della previdenza diventa oggi più che mai centrale nel dibattito in seno all’Avvocatura, soprattutto dopo la recente riforma professionale che ha sancito l’obbligatorietà dell’iscrizione alla Cassa di tutti gli avvocati iscritti agli Albi. Cinquantaseimila professionisti si aspettano da noi risposte concrete, e noi siamo pronti a fornirgliene. Il nuovo Regolamento dei Contributi, già in dirittura d’arrivo col precedente Comitato, è ormai definito. La delicatezza del tema ci ha imposto la massima attenzione e siamo convinti di aver elaborato un testo che risponde alle esigenze di tutti, dei professionisti con redditi bassi preoccupati di non poter assolvere agli obblighi di contribuzione e degli avvocati più affermati che vedono il loro futuro previdenziale minacciato dall’ingresso dei nuovi colleghi.


Il nuovo regolamento è stato pensato per tutelare tutti: abbiamo ideato un sistema flessibile che consente ai professionisti in difficoltà di versare la metà del contributo minimo previsto annualmente a fronte di un dimezzamento dell’annualità riconosciuta ai fini pensionistici, ciò per tutelare la sostenibilità del sistema. Con la possibilità, però, di integrare i contributi versati a carriera avviata.
Ma l’approvazione del nuovo Regolamento dei Contributi è solo il primo degli obiettivi che ci siamo prefissati. Siamo convinti della necessità di rivedere la politica assistenziale dell’Ente varando un nuovo regolamento che rifletta un nuovo modello di Welfare. Assieme al potenziamento dell’assistenza tradizionale, è importantissimo individuare misure di sostegno al reddito e all’esercizio della professione attraverso le quali realizzare un mutamento di prospettiva rafforzando il concetto di assistenza attiva. Gli avvocati chiedono aiuto per sostenere la professione e, nella particolare contingenza economica, alcuni strumenti possono essere decisivi, soprattutto per i giovani nella fase di start-up. Penso alla possibilità di elargire prestiti d’onore, al microcredito, a borse di studio e interventi per garantire l’incasso delle parcelle per il gratuito patrocinio. Più in generale, credo sia necessario aiutare i giovani a inserirsi nel mondo professionale attraverso un percorso di orientamento delle scelte e l’individuazione di nuovi spazi di mercato. In altre parole, bisogna aiutarli a valorizzare le loro capacità professionali attraverso una vera e propria “politica del lavoro” della categoria. In questo senso va rafforzata l’intesa già avviata con il Ministero del Lavoro, senza tralasciare di guardare oltre i confini nazionali, a quell’Europa che ha già pronti strumenti di finanziamento per imprese e professionisti che possono rappresentare per noi una preziosa opportunità.
Ma per realizzare tutto questo dobbiamo poter contare su un’Avvocatura unita e speriamo che Cassa forense possa diventare un trait d’union per tutte le componenti della categoria svolgendo una funzione di indirizzo per l’intera classe forense. Il metodo del confronto sarà la regola: siamo e saremo sempre disposti ad ascoltare tutte le voci, ma chiediamo e faremo in modo che dal dibattito emergano proposte concrete da realizzare nell’interesse di tutti gli avvocati.

Avv. Nunzio Luciano – Presidente di Cassa Forense

 

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