Cassa Forense al Bpt Day: compriamo il nostro debito
20/11/2011
Stampa la paginaPochi giorni più tardi, la stampa ha dato l’annuncio dell’acquisto di titoli di stato italiano per 150 milioni di euro da parte di Cassa Forense. «Crediamo nelle possibilità di ripresa del nostro Paese e siamo pronti ad assumerci le nostre responsabilità per portarlo fuori” queste le parole del nostro presidente Alberto Bagnoli, con le quali si è data notizia dell’investimento, che ben rappresentano solo alcune delle motivazioni che hanno portato a comprare titoli di debito italiano.
In primo luogo, dobbiamo ricordare, in particolare ai nostri iscritti, come il patrimonio di Cassa Forense sia amministrato con quella prudenza ed attenzione che deve ispirare l’investitore di lungo periodo. Cassa Forense si è dotata di regole assolutamente stringenti per la gestione del patrimonio mobiliare e immobiliare: la decisione finale su di un possibile investimento passa attraverso la analisi ed il filtro del Comitato Investimenti, che ne valuta rischi e prospettive, sempre nel rispetto della asset allocation approvata, anno per anno, dal Comitato dei Delegati. Da qualche anno Cassa Forense, prima tra i sistemi previdenziali italiani, del sistema ALM, acronimo di Asset Liability Menagment; in altre parole, la comparazione tra le attività e le passività: le attività di Asset Liability Management sono fondamentali per ben comprendere la rischiosità del proprio portafoglio, per analizzare e monitorare il rapporto esistente tra le passività e le attività utilizzate per la loro copertura e studiare l’interazione tra le stesse.
Quindi, nella decisione di allocare 150 milioni del nostro patrimonio nei titoli di stato italiani il dato emozionale, indotto dalla provocazione dell’imprenditore Melani, è stato, quindi, irrilevante. La scelta dei titoli di stato italiani, scadenti nel 2035 e nel 2041, rappresentano una ottima opportunità, è conseguente alla volontà di valorizzare gli investimenti reali che possano aiutare la crescita economica del nostro paese.
Cassa Forense, raccogliendo i contributi dei propri iscritti nell’ambito del nostro territorio nazionale, avverte l’esigenza di contribuire alla crescita del tessuto economico nel quale gli avvocati si trovano a lavorare; mai come oggi è importante sostenere la crescita economica della nostra nazione.
Naturalmente ci si vorrebbe attendere che il contributo che Cassa Forense, quale sistema previdenziale degli avvocati italiani, vorrà dare all’attesa rinascita del nostro paese possa essere adeguatamente valutato in sede politica, in particolare con una maggior attenzione nei confronti della nostra classe professionale, mai come oggi al centro di un durissimo attacco da parte del sistema economico.
Vittorio Minervini