LE MINACCE DELLO SPORT MODERNO E LA PROTEZIONE DELLE “REGOLE INTEGRITÀ”

di Jacopo Tognon

Stampa la pagina
foto

Ascolta la versione audio dell'articolo

Il mondo dello sport sta attraversando uno dei periodi più complessi dall’inizio del nuovo millennio.

La crisi che lo ha investito è frutto della scarsità delle risorse economiche e della drastica diminuzione dei ricavi che hanno reso difficile la gestione sportiva di tutte le società che operano nel settore, sia dei club professionistici che delle squadre dilettantistiche e amatoriali.

In questo contesto risulta di fondamentale importanza il rispetto delle regole predisposte dall’ordinamento sportivo.

Ma più di ogni altra cosa, la Commissione Europea ha constatato la necessità di attenersi alle c.d. “integrity rules”. L’ “integrity” richiede uno sforzo della collettività nella promozione e formazione di figure professionali che rispecchino e siano in grado di esaltare i reali valori dello sport.

Il piano di lavoro dell’UE per lo sport (2021-2024) è lo scenario in cui è maturata la convinzione che la tematica della protezione delle “regole di integrità” potesse e dovesse essere oggetto di una riflessione più ampia e specifica; una riflessione impostata in un’ottica di promozione della c.d. “good governance” delle organizzazioni sportive, al fine di preservare i diritti e la sicurezza di atleti, spettatori e lavoratori del settore e prevenire gli abusi nel mondo sportivo.

Su questa base d’intervento, l’UE ha elaborato delle linee guida dettagliate in modo tale da preservare quelle aree che potevano costituire terreno fertile per il proliferare di quei fenomeni che rappresentano ancora oggi le vere minacce dello sport moderno.

In primis la discriminazione, che ricomprende tutte quelle condotte che generano un trattamento non paritario di varia origine e natura, di fatto allontanando lo sport dal suo fondamentale ruolo di integrazione, inclusione e dialogo interculturale. I fenomeni discriminatori compromettono il fondamentale ruolo sociale che lo sport può esplicare nella trasmissione di valori positivi quali la tolleranza, il rispetto, la solidarietà e l’uguaglianza.

In secondo luogo, il doping, fenomeno divenuto sempre più rilevante nel corso degli anni tanto da minare i valori primari e l’essenza su cui si fonda lo sport. Trattasi della pratica illecita costituita dalla somministrazione e/o assunzione di sostanze vietate al fine di migliorare la propria performance sportiva influenzando artificiosamente e in modo sleale la competizione. Lo sviluppo di tale pratica, ponendosi in posizione profondamente antitetica ai principi etici dello sport e risultando anche gravemente pericolosa per la salute degli atleti, ha reso necessaria la predisposizione di adeguati sistemi di prevenzione e repressione.

Vi è poi il match fixing, minaccia più preoccupante e maggiormente folta di casistica perché legata, soprattutto negli ultimi anni, alla criminalità organizzata e al riciclaggio di denaro sporco, individua il fenomeno collusivo delle scommesse sportive volte all’alterazione dei risultati. Esso si basa sulla corruttibilità degli atleti partecipanti ad una competizione sportiva, sul loro accordo segreto fraudolento volto a falsare l’esito della competizione ancor prima che si svolga.

Ulteriore minaccia all’integrità dello sport è rappresentata dalla violenza. Essa può manifestarsi nel confronto aggressivo oltre le regole del gioco dettato dall’agonismo, dall’intenzione di imporsi sull’avversario all’interno del campo di gara; ma può traslarsi anche negli spalti degli impianti sportivi per il tramite del c.d. “tifo violento” organizzato. Quella della violenza è una tematica tornata d’attualità da quando i club hanno iniziato a rispondere in maniera, forse, più lieve dell’operato dei tifosi ed ha raggiunto negli ultimi anni dimensioni tali da costituire un vero e proprio allarme sociale, sollecitando l’ordinamento, sia sportivo che statale, ad individuare delle misure di contenimento nel tentativo di salvaguardare l’ordine e la sicurezza pubblica (introduzione del D.A.S.P.O.). Di certo la nuova sensibilità in materia di responsabilità oggettiva ha portato ad un abbassamento della guardia e al riacutizzarsi del fenomeno.

È solo attraverso la conoscenza approfondita di queste tematiche che si può costruire un corretto punto di partenza per contrastare l’espansione di queste possibili minacce e garantire così uno sport più leale, inclusivo e “pulito”, che sia veicolo di valori positivi per le nuove generazioni.


Altri in DIRITTO