GIUSTIZIA E MEMORIA, ON LINE IL “PORTALE DELLA RETE DEGLI ARCHIVI PER NON DIMENTICARE”

di Debora Felici

Stampa la pagina
foto

Nasce per diffondere la cultura della legalità democratica e per tutelare della memoria storica delle vittime del terrorismo, della violenza politica e della criminalità organizzata il Portale della Rete degli archivi per non dimenticare, inaugurato il 15 marzo a Roma nella sala Alessandrina dell'Archivio di Stato.

Nel Portale è possibile consultare gli atti giudiziari dei processi per terrorismo e criminalità organizzata, nonché il Catalogo con le sentenze del Centro di documentazione Cultura della legalità democratica, ente pubblico della Regione Toscana che promuove l'educazione alla legalità e lo sviluppo della coscienza civile democratica. Nella sezione “Saggi e Contributi” sono raccolti contributi editoriali sui temi legati del terrorismo, della violenza politica e della criminalità organizzata tra i quali il volume Nel loro segno, pubblicato dal Consiglio Superiore della Magistratura per onorare la memoria dei magistrati caduti per servire la Giustizia, gli Atti del Seminario Appuntamento con la Costituzione Europea dell’accademia di studi storici Aldo Moro e molti altri.

Alla rete aderiscono numerosi archivi pubblici e privati, centri di documentazione e associazioni, che lavorano per conservare e tutelare la memoria storica del nostro Paese riguardo ai temi legati al terrorismo, alla violenza politica e alla criminalità organizzata. Il progetto è curato e diretto dalla Direzione Generale degli Archivi (DGA). Fanno parte del Comitato scientifico personalità del mondo della cultura, della politica e della giustizia.

Suggestiva la pagina dedicata al Muro della memoria, ove si possono conoscere i nomi, i volti e le vite di coloro che in Italia sono morti - dopo la nascita della Repubblica Italiana - per mano di terroristi, stragisti, delle mafie e di coloro che usavano la violenza per fare politica.

Agnese Moro, figlia dello statista Aldo morto per mano dei terroristi nel 1978, spiega quanto è importante ricordare le vittime della violenza politica e della criminalità organizzata, perché “la morte violenta… oltre a uccidere, porta via lo status di persona. Si diventa solo ed esclusivamente vittime e, come tali, facili da dimenticare, perché ormai prive della propria storia personale”. “Conoscere… chi erano coloro che sono morti… restituisce loro l'umanità che i loro assassini hanno voluto negargli.” “Non possiamo riportarli tra noi. Ma possiamo ricordarli come bambini, donne e uomini reali, di carne e di sangue, ai quali terribili ideologie, interessi e trame hanno tolto il diritto di vivere. Impoverendo ognuno di noi e la nostra storia.”

Nel sito è presente anche una sezione appositamente studiata per la scuola, pensata per accompagnare gli studenti, insieme ai loro insegnanti, alla scoperta delle complesse vicende di cui si occupa il portale. La sezione offre percorsi che consentono di inquadrare il contesto storico in cui si manifestarono i terrorismi politici in Italia, l’accesso alle notizie e alle storie delle vittime nonché uno strumento interattivo per individuare i fatti avvenuti nelle vicinanze dei luoghi da cui si sta consultando questo portale e un quiz finale per scoprire quanto si conosce dell’argomento.

La Rete degli Archivi per non dimenticare e la Direzione generale archivi, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, organizzano ogni anno il concorso Tracce di memoria, cui partecipano studentesse e studenti delle scuole italiane di ogni ordine e grado di istruzione. I lavori inediti delle scuole vincitrici sono premiati dalle più alte cariche istituzionali nell’àmbito del Giorno della memoria dedicato alle Vittime del terrorismo e delle stragi.

 


Altri in DIRITTO