Riforma della geografia giudiziaria
25/09/2013
Stampa la paginaL’Avvocatura tutta e, in particolare, gli Ordini Circondariali degli Avvocati dei 30 Tribunali interessati dai provvedimenti legislativi sulla geografia giudiziaria (L. 14.09.2011 n. 148 e D.Lgs. 07.09.2012 n. 155) hanno cercato di contrastare con tutte le forze, scevre da ragioni ideologiche o di bottega, questa riforma che sin da subito ha manifestato la sua astrusità e, soprattutto, il fatto che non avrebbe certamente potuto conseguire quegli obiettivi di facciata ostentatamente pubblicizzati: efficienza del sistema giurisdizionale e risparmio della spesa pubblica. Gli Ordini territoriali interessati dalla soppressione dei Tribunali (prorogati transitoriamente sino al 31.12.2014, con Circolare del Ministero della Giustizia 12.09.2013, anche questa emessa sul fil di lana), pur tra mille difficoltà, dovute soprattutto a una mirata campagna mediatica contraria e ostile, si sono fatti promotori e hanno portato avanti e continuano a portare avanti, insieme alle amministrazioni territoriali e ai comitati civici (sorti un po’ ovunque) una battaglia di civiltà che può e deve rimettere al centro i cittadini che hanno il sacrosanto diritto ad avere una giustizia di vicinanza, economica, efficiente e dal volto umano. Nel corso degli ultimi due anni sono state messe in campo ogni forma di azione legale e di protesta forte, sentita e civile che non poteva e non doveva essere ignorata e disattesa, sia sul piano giuridico che politico-governativo. Ma così sinora non è stato e la riforma è entrata in vigore e già si cominciano a vedere e annotare, anche dai mass media nazionali, gli effetti devastanti e deleteri.
Infatti, dopo una lunga primavera e una calda estate, passate ad aspettare la deludente decisione della Corte Costituzionale e, poi, un provvedimento da parte del Parlamento o dell’esecutivo che potesse prorogare la data di efficacia (13.09.2013) del D.Lgs. 07.09.2012 n. 155 oppure che potesse prevedere il mantenimento in essere di alcuni dei 30 Tribunali in soppressione (uno - dei trentuno inizialmente previsti - quello di Urbino è stato, infatti, “salvato” dalla Consulta con la Sentenza n. 237 del 24.07.2013), il Ministro Guardasigilli Dott. Anna Maria Cancellieri, con i Suoi più stretti collaboratori, ha emanato in extremis il 13.09.2013 solamente un “decreto correttivo”, dopo averlo annunciato con uno stringato comunicato pubblicato sul sito ufficiale del Ministero il 05.09.2013.
Tale provvedimento, peraltro, preceduto da una serie di voci e dichiarazioni di diverso tenore che si rincorrevano pressoché quotidianamente, anche da parte del Ministro della Giustizia che in data 27.08.2013 aveva lasciato intendere la possibile “salvezza” di alcuni Tribunali (a RAI Radio1 aveva annunciato “Nelle zone ad alto tasso di criminalità non saranno chiusi tribunali ……… Nei correttivi che porremo probabilmente nei prossimi giorni, e uso il condizionale perché devo valutarli con la Camera ed con il Senato, non ci saranno più situazioni a rischio nelle zone ad alto tasso di criminalità”) è stato alquanto insoddisfacente, volta che, lungi dal mantenere in essere alcuno dei Tribunali “in soppressione”, ha previsto una mera deroga, ai sensi dell’art. 8 del D.Lgs. 07.09.2012 n. 155, per otto Tribunali (Alba, Bassano del Grappa, Chiavari, Lucerna, Rossano, Sanremo e Vigevano), disponendo che gli immobili delle medesime sedi vengano utilizzati “per la trattazione delle controversie di lavoro, di previdenza e assistenza obbligatorie e dei giudizi civili ordinari, ad eccezione di quelli per i quali è prevista la presenza del pubblico ministero, pendenti alla data del 13.09.2013, nonché per il solo Tribunale di Rossano, anche per la fase dibattimentale relativa ai procedimenti penali pendenti alla medesima data” e per un periodo non superiore a due anni (per i Tribunali di Alba, Bassano del Grappa, Chiavari, Rossano, Sanremo e Vigevano) a decorrere dalla data di efficacia (13.09.2013) del decreto legislativo 155/2012 sulla “Nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero”.
Nell’emanare il suddetto decreto il Ministro della Giustizia, infatti, ha modificato parzialmente i decreti autorizzativi 08.08.2013, concessi per l’utilizzo degli immobili dei Tribunali di Pinerolo e di Vigevano (rispettivamente per mesi dieci e per mesi sei), cosicchè per il Tribunale di Lucera, l’autorizzazione in oggetto è fissata per un massimo di cinque anni, come per l’appunto precedentemente stabilito con il relativo D.M. 08.08.2013. Gli otto tribunali in argomento, come volutamente e apertamente dichiarato dal Ministero, sono stati individuati in base alla maggiore dimensione per popolazione amministrata o per indice delle sopravvenienze, con lo scopo di evitare che le procedure di accorpamento ritardino la definizione delle cause civili ordinarie, di quelle di lavoro e di previdenza e assistenza obbligatoria.
E’ un palliativo che non accontenta neppure la politica, tenuto conto che il Parlamento aveva più volte richiesto ben altro e diverso provvedimento per una migliore e maggiore razionalizzazione e funzionalità della giustizia.
Avv. Giuseppe Antonio Madeo
Componente Comitato di Redazione CF NEWS
Per una volta non parlerò di leggi, di regole, di regolamenti, contributi o pensioni.
Per una volta violerò le regole, quelle che ci siamo dati avviando questa avventura della newsletter: non vi darò informazioni chiare, sintetiche, pregnanti.
Per una volta vi parlerò dello sgomento che ho provato la scorsa settimana, quando, mentre nella sede dell’Ordine si votava per l’elezione dei Delegati di Cassa Forense, intorno a noi era un turbinio di scatoloni, faldoni, sedie e scrivanie e di nerboruti operai che tutto portavano via.
Vi parlerò della tristezza di vedere le aule e le cancellerie svuotate.
Vi dirò come, in modo spontaneo, ci siamo ritrovati in tanti davanti al “nostro” Tribunale a parlare di come era, a ricordare come eravamo, a tentare tutti insieme di esorcizzare il lutto e guardare oltre.
A Chiavari, come in tante altre città, abbiamo vissuto così la soppressione del Tribunale.
Tutto svuotato velocemente, senza incertezze, forse per dare segno che ogni resistenza sarebbe stata inutile.
Ma aldilà di ogni ragione, fondata o no, di risparmio e di efficienza, hanno portato via con quegli scatoloni un pezzo della nostra vita!
Avv. Lucia Taormina – Consigliere di Amministrazione di Cassa Forense