INTELLIGENZA ARTIFICIALE GENERATIVA E STUDIO LEGALE: LE LINEE GUIDA DELLA FBE

di Marco Martorana

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Intelligenza Artificiale Generativa (GenAI): Rivoluzione nel Settore Legale

Con l’espressione Intelligenza Artificiale Generativa (GenAI) si fa riferimento a quei modelli di Intelligenza Artificiale (AI) che, addestrati su una serie massiccia di dati e applicando l’apprendimento automatico, riescono a produrre automaticamente contenuti testuali o multimediali.

Avvocato Newyorkese: Un Caso di Studio

Quello appena descritto è un modello di AI che ha già trovato applicazione negli USA, dove un avvocato newyorkese ha utilizzato modelli linguistici per la redazione di un atto ma, suo malgrado, le sentenze citate grazie all’AI erano perlopiù inventate.

Ciò nonostante, questo rimane un tipo di tecnologia appetibile per l’avvocato, anche solo come forma di supporto al lavoro.

Linee Guida della Commissione Nuove Tecnologie (FBE)

Proprio per questo, la Commissione Nuove Tecnologie della Fédération des Barreaux d’Europe (Associazione degli Ordini Europei - FBE) ha stilato le Linee Guida rivolte agli avvocati per sfruttare al meglio le opportunità offerte dai modelli linguistici di grandi dimensioni e dalla intelligenza artificiale generativa, individuando 7 punti chiave.

Il punto di partenza è la conoscenza e la comprensione sufficientemente completa della tecnologia di GenAI utilizzata nella professione, in modo da gestirne le insidie e, al contempo, sfruttarne le potenzialità.

Limiti e Potenzialità

In secondo luogo, l’avvocato dovrebbe considerare i limiti di questa tecnologia; nonostante i progressi, questa ha intrinsecamente dei vincoli e i contenuti generati dall’AI potrebbero non essere sempre del tutto accurati, completi o aggiornati, come accaduto nel caso statunitense sopra citato.

La conoscenza, però, non dev’essere limitata alle sole specifiche tecniche della tecnologia, ma deve estendersi anche alle norme che disciplinano l'uso dell’AI e in particolare il Regolamento sull'intelligenza artificiale dell'UE in fase di approvazione.

La quarta linea guida tocca poi un argomento fondamentale, quello del rapporto fra avvocato e tecnologia. In particolare, la FBE afferma che la GenAI dovrebbe integrare le competenze legali, semplificando il lavoro, ma non sostituirle.

In altri termini, la GenAI non dovrebbe sostituire in alcun modo il giudizio professionale, la capacità critica e la competenza.

Privacy e Sicurezza

Altro aspetto toccato dalla FBE è il rispetto del segreto professionale e della privacy del cliente.

L’avvocato dovrebbe, nell’utilizzo della GenAI (soprattutto nella formulazione di quesiti), prendere le precauzioni necessarie per proteggere la riservatezza delle informazioni -soprattutto quelle sensibili- e delle comunicazioni dei clienti, assicurandosi altresì che i sistemi utilizzati abbiano adeguate misure di sicurezza.

La sesta linea guida si sovrappone parzialmente alla precedente, integrandola.

La FBE sottolinea infatti che l’avvocato deve osservare scrupolosamente le regole del GDPR in materia di protezione dei dati personali. L’inserimento di dati personali nei sistemi di GenAI richiede cioè un’adeguata base giuridica e una valutazione attenta dei rischi per la privacy, limitando i dati inseriti allo stretto necessario, proteggendoli altresì con adeguate misure contro eventuali accessi di terzi non autorizzati.

Trasparenza con i Clienti

L’ultimo punto toccato dalla FBE concerne la trasparenza con i clienti.

Secondo la Commissione, il cliente deve sempre essere informato circa l’uso della GenAI, dello scopo (ad esempio, se viene usata solo per delle ricerche legali o anche per ulteriori attività), dei vantaggi, delle limitazioni, delle garanzie ed è tenuto altresì a spiegare in che modo la tecnologia inciderà sulla soluzione del caso concreto.

Infine, la FBE evidenzia anche che l’avvocato è tenuto ad assumersi davanti al cliente la responsabilità degli esiti e delle conseguenze dell’utilizzo dell’AI.

Il messaggio che arriva da questo intervento della FBE è quindi chiaro. Non c’è alcuna chiusura nei confronti della GenAI nel settore legale, bensì, al contrario, la presa di coscienza che il suo utilizzo è destinato a diventare parte della professione.

Tuttavia, non devono essere perse di vista alcune regole e buone abitudini per sfruttarne al meglio le potenzialità al riparo dai rischi.


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