Donne in difesa dei diritti umani

di Ida Grimaldi

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Il 25 novembre è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. La scelta, avvenuta da parte l’Assemblea generale dell’ONU con risoluzione del 17 dicembre 1999, cadde su questa data in onore delle sorelle Mirabal, attiviste della Repubblica Dominicana, uccise nello stesso giorno del 1960 perché si opponevano al regime dittatoriale.

Quest’anno, per la giornata celebrativa, val la pena ricordare due avvocate che sono il simbolo della difesa dei diritti delle donne e dei diritti umani:  l’avvocata Ebru Timtik, morta a Istanbul lo scorso 27 Agosto, dopo 238 giorni di sciopero della fame, la cui unica colpa era quella di aver  svolto il lavoro di avvocato con coraggio e dignità a difesa dei diritti umani; Ebru Timtik chiedeva un processo equo.  

Al contempo, in Iran, un’altra donna ha scelto di dedicare la sua vita per la difesa delle donne vittime di violenza e dei perseguitati politici dei diritti umani: la nota avvocata Nasrin Sotoudeh, condannata a 33 anni di carcere e a 148 frustate, dopo aver difeso una donna che aveva manifestato contro l’obbligo di indossare il velo. Nasrin é stata temporaneamente rilasciata lo scorso 7 novembre. 

Ciò che colpisce in queste due vicende è, da un lato, la sproporzione feroce tra l’enorme potere di uno Stato illiberale che si accanisce per spezzare la resistenza di una donna di fronte alle proprie idee e i propri principi, dall’altro è la minaccia al ruolo e alla libertà dell’avvocato, baluardo della difesa dei diritti del cittadino. 

Da notare che la morte di Ebru Timtik è avvenuta proprio a Instanbul, in quella Turchia che nel 2011 ha ratificato la Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza alle donne e la violenza domestica.

La Turchia è stato il primo Paese a farlo; in Italia la Convenzione di Istanbul è stata ratificata con la legge n. 77 del 2013 ed è un importante strumento a difesa e protezione delle donne e dei bambini vittime di violenza, purtroppo ancora poco applicata nei nostri Tribunali.

In base all’art. 3 della Convenzione di Instanbul, con l’espressione “violenza nei confronti delle donne” si intende designare una violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione contro le donne.

Va al proposito ricordato che il tema della tutela delle donne e dell’uguaglianza di genere ha una rilevanza globale, tanto da venire incluso anche tra gli obiettivi dell’Agenda 2030, il programma d’azione per lo sviluppo sostenibile, laddove si precisa che la parità di genere non é solo un diritto umano fondamentale, ma la condizione necessaria per un mondo prospero, sostenibile e in pace. 

L’uguaglianza di genere è un nodo fondamentale che intreccia in sé i temi della democrazia, della giustizia e del progresso; in tal senso la Vittoria di Kamala Harris rappresenta  una grande speranza non solo per le donne statunitensi, ma per le donne di tutto il mondo, che vogliono credere alle sue stesse prime parole dopo l’elezione  “Sono la prima donna in questa carica, ma non sarò l’ultima”.

Avv. Ida Grimaldi – Delegata di Cassa Forense


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