LA PROCURA GENERALE IN DIFESA DEL "BEST INTEREST” DEL MINORE
La Procura Generale della Cassazione si è espressa contro l'alienazione genitoriale, concetto di cui si e abusato di frequente nelle CTU, anche se privo di valenza scientifica
La Procura Generale della Cassazione si è espressa contro l'alienazione genitoriale, concetto di cui si e abusato di frequente nelle CTU, anche se privo di valenza scientifica
La Suprema Corte chiarisce quando l'attività lavorativa svolta da un convivente nell'azienda dell'altro configura un rapporto di lavoro subordinato, con diritto a tutela e compenso, e quando invece si tratta di una prestazione gratuita basata sui doveri di solidarietà e affettività della coppia.
La Cassazione amplia l’applicazione del reato di accesso abusivo ai sistemi informatici interni con la sentenza 40295/2024. Implicazioni per aziende e dipendenti
Sentenza n. 18843/2024 della Corte di Cassazione l'importanza dell'autonomia privata nell'ambito degli accordi negoziali tra coniugi in fase di separazione o divorzio
Licenziamento di lavoratore disabile: la Cassazione ribadisce che motivi economici non escludono la discriminazione. Ordinanza n. 460/2025.
La Cassazione, con l’ordinanza n. 4227/2025, conferma che una condotta pregressa del lavoratore, se scoperta dopo l’assunzione e lesiva della fiducia, può legittimare il licenziamento per giusta causa
Cassazione 23407/2025: chiariti i requisiti dell’assegno sociale ex legge 335/1995. Conta solo lo stato di bisogno, non la richiesta di mantenimento.
Con la a sentenza n. 23876 del 26 agosto 2025 delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione viene stabilito che la Naspi percepita dal lavoratore non deve essere restituita nel caso in cui un contratto a termine venga successivamente convertito in rapporto a tempo indeterminato con effetto retroattivo
Con l’ordinanza n. 22636/2025 la Suprema Corte richiama i giudici d’appello a verificare se il venir meno delle maggiorazioni per il lavoro notturno rappresenti un danno patrimoniale diretto.
Con l’ordinanza n. 25525/2025, la Cassazione chiarisce che il buono pasto spetta anche ai lavoratori turnisti della pubblica amministrazione, se l’orario supera le sei ore e la mensa non è accessibile. Un principio che rafforza la tutela del benessere psico-fisico nel pubblico impiego.