LA “MORTE DIGITALE” E IL DIRITTO AI RICORDI DEI CONGIUNTI
Decreto legislativo 10 agosto 2018, n. 101, all’art. 2-terdecies, dedicato ai temi della tutela post-mortem e dell’accesso ai dati personali del defunto
Decreto legislativo 10 agosto 2018, n. 101, all’art. 2-terdecies, dedicato ai temi della tutela post-mortem e dell’accesso ai dati personali del defunto
Il Governo per limitare il contagio dal Covid-19 ha adottato una serie di provvedimenti anche sulla amministrazione della Giustizia, che hanno profondamente inciso sui diritti dei cittadini garantiti dalla Costituzione
La compensazione con i crediti per spese, diritti e onorari per il patrocinio a spese dello Stato è possibile anche per gli avvocati che esercitano la professione in forma associata.
Gli anni ‘70 sono stati anni di grandi ed importanti conquiste legislative, di speranze per l’affermazione di diritti in leggi ordinarie di ispirazione costituzionale
Si è svolto venerdì 19 febbraio in Roma, su iniziativa di Cassa Forense, il primo evento nazionale sul tema dell’accesso dei professionisti ai fondi europei, dopo l’approvazione della Legge di Stabilità 2016, nel cui testo, art. 1, comma 821, è prevista l’apertura ai liberi professionisti dei fondi strutturali europei FES e FESR. La novità del tema...
Il patto di quota lite è l’accordo tra avvocato e cliente che attribuisce all’avvocato, quale compenso della sua attività professionale, una quota dei beni o diritti in lite
L’omissione dei contributi previdenziali ha natura civilistica: prescrizione decennale. L’inosservanza degli obblighi dichiarativi ha natura amministrativa: prescrizione quinquennale. Le sanzioni seguono il medesimo regime
I crediti per spese, diritti e onorari del gratuito patrocinio possono essere compensati con i contributi previdenziali grazie alla L. 197/2022.
L’Italia, al pari di tutti gli altri Paesi dell’Unione Europea, si caratterizza per una intensa e costante attività democratica e politica: elezioni comunali, regionali, nazionali ed europee, oltre a frequenti campagne referendarie.
La Suprema Corte ha sancito il divieto di verifiche retroattive sulla corrispondenza elettronica, riconoscendo la necessità di bilanciare la tutela degli interessi aziendali con il diritto alla riservatezza del lavoratore.