"Se vuoi crescere e imparare, guarda dove i tuoi occhi non vedono" (antico proverbio inca/peruviano)

di Alberto Bagnoli

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Obiettivo che può dirsi centrato con la costituzione del fondo immobiliare di Cassa Forense, significativamente denominato “Cicerone”, destinato a durare venti anni con un ammontare di investimenti fissato tra un minimo di 50 milioni ed un massimo di un miliardo di euro.
Per molti anni si è discusso della opportunità di questo moderno strumento di investimento, ma soltanto oggi la volontà dell’amministrazione in carica si è attuata.
Si tratta di un fondo misto che quindi prevede, oltre all’investimento di liquidità, anche la possibilità di conferire immobili attualmente di proprietà di Cassa Forense, e prevede inoltre la possibilità di investire anche all’estero (Europa).
La tipologia del nostro patrimonio immobiliare si compone oggi di tre categorie: a) di pregio, ovvero quelli con caratteristiche storico-monumentali; b) direzionali, dotati in alcuni casi di tecnologia avanzata: c) storici, prevalentemente ad uso abitativo, risalenti ad epoca anteriore alla privatizzazione dell’Ente.
Tale patrimonio è concentrato geograficamente in prevalenza a Roma, mentre il residuo è distribuito principalmente nel centro-nord; la metà è ad uso abitativo e consta di circa 1400 alloggi.
Il valore degli immobili iscritto a bilancio per l’anno 2012 è pari a circa € 433.000.000, con una minima parte (inferiore al 10%) detenuta per finalità operative.
Ovviamente, nel tempo, Cassa Forense ha investito nel settore immobiliare utilizzando i nuovi strumenti presenti sul mercato, ed in particolare acquistando quote di fondi immobiliari chiusi.


Sotto questo profilo si è registrata, soprattutto negli ultimi anni, un’attività più dinamica, laddove, per le oggettive difficoltà di mercato e per il ruolo di operatore istituzionale di Cassa Forense, è stato di fatto impossibile incrementare il patrimonio immobiliare a gestione diretta.
Sono questi alcuni dei fattori che hanno determinato, dopo una lunga fase di studio delle diverse problematiche, la decisione di costituire un fondo immobiliare, sì da poter ottenere, nel settore real estate, la valorizzazione delle esigenze dell’Ente.
Fondamentale, infatti, è rispondere alle aspettative degli iscritti, in conformità ai principi sottesi alla formazione dell’asset allocation globale e dell’Assett & Liability Management, da qualche anno adottata da Cassa Forense nella prospettiva di una politica di amministrazione e di investimento di lungo periodo.
In particolare, è risultata evidente la necessità di puntare su una diversificazione della componente di investimento real estate dell’Ente, volgendo uno sguardo anche ai mercati esteri, allo scopo di rafforzare la decorrelazione con il portafoglio immobiliare gestito, nonché di garantire una sensibilità del portafoglio investimenti alle dinamiche inflattive.
Tutte esigenze che possono essere assicurate attraverso la costituzione del fondo immobiliare e la gestione dello stesso a cura di una SGR, selezionata con una gara europea, soggetta a rigorose procedure ed a pregnanti controlli, anche da parte della Cassa; la società di gestione, infatti, è in grado, con la propria organizzazione e competenza specifica, di poter operare in maniera senz’altro più dinamica rispetto a quanto ha la possibilità di fare il nostro Ente, sì da far emergere il potenziale oggi inespresso degli immobili di proprietà della Cassa e di cogliere le opportunità presenti sul mercato, italiano ed estero.

Avv. Alberto Bagnoli – Presidente di Cassa Forense

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