La riforma dell'ordinamento professionale. Nuova scommessa per Cassa Forense

di Santi Geraci

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Le parti che rivestono aspetti salienti e qualificanti riguardano l'assistenza legale stragiudiziale che, quando connessa all'attività giurisdizionale è riservata esclusivamente agli avvocati, l'eliminazione totale della presenza di soci esterni di puro capitale, i parametri che, pur rimanendo, verranno determinati, ogni due anni, su proposta del CNF alla stessa stregua delle oramai abolite tariffe e che in mancanza di diverse pattuizioni potranno determinare il compenso, il preventivo che diviene obbligatorio solamente se espressamente richiesto dal cliente, l'istituzione dei Consigli di Disciplina Distrettuale, composti da avvocati eletti secondo un regolamento del CNF, con il rispetto della rappresentanza di genere, in misura pari ad un terzo dei componenti dei COA di tutto il Distretto, l'istituzione dell'obbligo di assicurazione per la responsabilità civile degli avvocati.
Tra le altre novità, un nuovo tirocinio, che per non più di sei mesi potrà essere effettuato anche in concomitanza dell'ultimo anno di università. Sono previsti un rimborso spese e anche la possibilità che al tirocinante sia riconosciuto un compenso commisurato, però, all'effettivo apporto professionale. Contestualmente, il testo prevede che al tirocinio sia affiancato un analogo periodo di formazione obbligatoria per il praticante. I relativi corsi verranno organizzati dagli ordini territoriali.
Anche in materia previdenziale sono state previste importanti novità tra le quali assume particolare rilievo la disposizione dell'art. 21 che rende obbligatoria, per gli avvocati iscritti all'albo, l'iscrizione alla Cassa Forense, indipendentemente dal reddito.


Come ha affermato Alberto Bagnoli, il cui pensiero viene completamente condiviso, si tratta di una "svolta storica per gli avvocati"; infatti "Da oggi, indipendentemente dal reddito, tutti i professionisti iscritti agli Albi dovranno obbligatoriamente iscriversi alla Cassa Forense", ed in questo modo "si semplificherà e razionalizzerà il quadro previdenziale di riferimento per i giovani professionisti, spesso costretti a periodi di iscrizione alla gestione speciale Inps prima di raggiungere i parametri per l'iscrizione previsti dal nostro Ente".
A partire dalla data di definitiva approvazione del disegno di legge, la Cassa Forense avrà un anno di tempo per stabilire, con proprio regolamento, tutti gli aspetti attuativi della norma, sia con riferimento alla determinazione dei contributi minimi da versare, sia per quanto riguarda il regime previdenziale da applicare.
E' questa la nuova scommessa con cui si dovrà misurare il Comitato dei Delegati, dopo il varo della recente riforma previdenziale, entrata in vigore a gennaio del 2010, e dopo il puntuale adempimento dell'art. 24, comma 24 della legge Salva Italia, dimostrando di avere tutte le carte in regola per assicurare sostenibilità finanziaria ed adeguatezza delle prestazioni agli iscritti per un arco temporale superiore ai 50 anni.
Comitato dei Delegati che avrà ben presente, nella fase di studio e redazione del relativo regolamento, la necessità di contemperare da un lato la necessità di prevedere, per questa fascia di professionisti che obbligatoriamente dovranno iscriversi a Cassa Forense, il versamento di contributi adeguati ai redditi, anche per scongiurare una massiccia cancellazione dagli albi e dall'altro lato, con un adeguato regime previdenziale da applicare, mantenere sostenibilità finanziaria ed adeguatezza delle prestazioni.
Ed allora, il primo passo è compiuto; salutiamo con favore la riforma ben consapevoli che è un buon punto di partenza, ma che tanto ancora si potrà e si dovrà fare.

Avv. Santi Geraci - Consigliere di Amministrazione di Cassa Forense

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