Il Bilancio Preventivo di Cassa Forense 2017

di Vito Caldiero

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Questi ultimi anni sono anche per la nostra Cassa i più incerti, per il quadro macroeconomico negativo e per l’incertezza della crescita della categoria, in termini numerici e non soltanto reddituali.La piena attuazione dell’art. 21 della Legge n. 247/2012, che ha imposto l’iscrizione alla Cassa con decorrenza dal primo gennaio del 2014 per tutti gli iscritti all’Albo alla data del 21.08.2014 e che, in quanto percettori di redditi molto bassi, non erano ancora iscritti alla cassa, ha comportato una sia pur lieve contrazione del numero degli iscritti, in massima parte dovuta alla cancellazione dall’Albo di quei colleghi che, pur rimanendovi iscritti, già non esercitavano più la professione forense, perché dediti ad altra attività lavorativa o già titolari di trattamento pensionistico. Tali “uscite” sono state comunque compensate dai nuovi ingressi di giovani colleghi, sicchè la tanto temuta “fuga dagli Albi” non si è verificata. Il dato è comunque ancora provvisorio e suscettibile di rivisitazione; potrà dirsi stabilizzato soltanto nel corso del biennio 2016/17 anche se, è bene segnalarlo, i dati sui nuovi laureati e sui nuovi iscritti nelle facoltà di giurisprudenza, in costante calo ormai da molti anni, lasciano chiaramente intendere che da qui a breve il numero degli avvocati inizierà progressivamente a ridursi, anche in maniera sensibile soprattutto in certe aeree del paese.
Sul fronte reddituale, oltre al decremento già registrato dal 2008 in poi, per effetto della crisi e di talune riforme che hanno inciso gravemente sui redditi degli avvocati (come l’abolizione delle tariffe professionali e dei minimi di tariffa), l’ingresso “obbligatorio” nel sistema previdenziale forense di circa 50.000 colleghi percettori di redditi molto bassi, ha necessariamente comportato una drastica riduzione del reddito medio pro-capite,  attestatosi ora ad euro 37.500,00 circa. Le previsioni per il 2017 ci dicono che tale dato rimarrà sostanzialmente invariato, ma la curva discendente, già in rallentamento, andrà a stabilizzarsi, il che lascia intuire che la tanto agognata ripresa non è lontana.


Il documento programmatico per il 2017, con estrema prudenza, calcola le entrate contributive perfettamente identiche a quelle del 2016.
L’obiettivo strategico di Cassa Forense è quello di garantire sicurezza ai destinatari delle prestazioni attraverso la sostenibilità di lungo periodo, con una proiezione a 50 anni, così come richiesto dal DL n. 201/11; cosicchè il fronte di attenzione tattico del sistema è sugli investimenti finanziari e sulla loro corretta gestione, oltre ovviamente sui costi di gestione del funzionamento della Fondazione stessa.
Al proposito il bilancio approvato prevede per il 2017 una minore spesa del costo del personale, grazie ad una politica attenta di ridimensionamento delle risorse umane, tanto che già al 31 dicembre 2016 le unità in uscita arriveranno al numero di dieci, riducendo così in maniera significativa il numero complessivo dei dipendenti della fondazione, che si attesteranno in un totale di circa 270. Opera meritoria da parte del management dell’Ente, che dovrà però nel prossimo futuro trovare una forma non dispendiosa per garantire il ricambio generazionale, assicurando slancio di idee e motivazioni nella forza produzione lavoro.
La Cassa, che con tanto orgoglio, ha presentato per la prima volta il bilancio sociale (2015), rendendosi ancora più trasparente e sottoponendosi al giudizio degli iscritti, con il bilancio di previsione introduce la "mission related" sino alla quota del 7,50% del patrimonio netto, che ha la funzione di valutare la sottoscrizione di investimenti che potrebbero incidere anche sulla economia reale,  con riflesso diretto e indiretto sulle professioni, sulle innovazioni e sulle infrastrutture e che si pongono come obiettivo lo sviluppo della professione e del Paese.

Bilancio sociale_art_PrimoPiano
Una funzione sociale questa che, pur tenendo sotto stretto controllo e monitoraggio il rischio del rendimento, può produrre ritorno in termini di PIL dell’Avvocatura e conseguente aumento delle entrate contributive.


Si rafforzano i controlli con l’introduzione di quelli “ ex ante” e non solo “ex post”, permettendo così un costante monitoraggio ed una migliore consapevolezza del fattore rischio sul portafoglio in gestione finanziaria.
Tutto ciò che è stato previsto per il welfare e l’assistenza, con l’impiego di importanti risorse, rende la classe forense più solidale e rispettosa con strumenti che si avvicinano all’intera famiglia dell’iscritto.
Altro dato significativo è costituito dalle poste in bilancio preventivate per l’ammodernamento delle tecnologie interne agli uffici, che tenderanno ad assicurare più efficienza e sicurezza nella lavorazione delle pratiche.
Anche il progetto di una parziale esternalizzazione del servizio di call center, tendente a migliorare il rapporto con gli iscritti ed a velocizzare i tempi di risposte che dagli stessi provengono, seppur con tante riserve appare nel complesso condivisibile, una via da percorrere e provare, tenendo ben presente che il costo previsto dovrà poi essere mantenuto al consuntivo.
Da notare, ancora, che per i due miliardi (20% del patrimonio) investiti in fondi ad accumulazione, non ci sono previsioni di ricavi, stante la loro natura; alla scadenza si registreranno i ricavi al netto degli oneri, il che lascia chiaramente intendere che ci saranno avanzi importanti negli anni a venire anche grazie agli investimenti effettuati in questi ultimi anni.
Secondo le previsioni il patrimonio netto si attesterà nel 2017 a circa 11 miliardi di euro, con un avanzo di esercizio di 800 milioni circa, del tutto in linea con gli avanzi registrati negli ultimi anni, il che rafforza in maniera evidente la sicurezza dell’intero sistema e, dunque, delle prestazioni future.


Avv. Vito Caldiero - Componente Commissione Bilancio e Patrimonio di Cassa Forense

 

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