I pagamenti telematici per gli avvocati

di Avv. Roberto Di Francesco

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E non solo del contributo unificato o della famigerata marca da € 27,00 (diritti di cancelleria sulla cui legittimità, stante il processo telematico, dubitiamo fortemente… ma questa è un’altra storia), ma anche di ogni altro onere, bollo o diritto connesso al processo: insomma tutto ciò che oggi paghiamo con le marche da bollo che acquistiamo e poi applichiamo materialmente.
Per i pagamenti telematici nel PCT, nell’ambito di un più ampio progetto di digitalizzazione di ogni settore della P.A. predisposto dai vari uffici governativi, il Ministero della Giustizia ha predisposto un procedimento, dapprima in via sperimentale divenuto ora operativo, che offre la possibilità di eseguire tutti i pagamenti necessari.
Il procedimento, semplice nel suo svolgimento, prevede anzitutto l’accesso autenticato al sito tramite la propria smart card o Key card, collegandosi al sito del ministero (http://pst.giustizia.it/).
Dopo aver acceduto, il processo di pagamento inizia con la compilazione e l’invio della “Richiesta di Pagamento” (attraverso la funzione ‘Effettua nuova richiesta di pagamento’).
All’apertura della richiesta, verrà subito domandato di indicare il canale di pagamento, da selezionare tra l’Elenco Prestatori di Servizio indicati nell’apposito link (al momento Poste Italiane Spa e UniCredit Credit Management Bank S.p.A.), dove dovrà poi essere indicato l’ufficio giudiziario presso il quale eseguire il pagamento (nel menu a tendina che viene proposto all’utente, sono indicati gli uffici che accettano il pagamento telematico).


Il resto è consequenziale: si immetteranno i dati del pagatore, le somme da versare per ogni tipologia richiesta (contributo unificato, diritti di cancelleria per iscrizione a ruolo, che possono essere inseriti in una unica richiesta di pagamento, ovvero diritti di copia).
Il sistema chiederà conferma della volontà di pagare e, alla risposta affermativa, procederà col pagamento.
Come sopra detto, il versamento può essere attualmente eseguito utilizzando il canale di Poste Italiane – utilizzando come strumenti di pagamento Carte di credito Visa o MasterCard, Carta Postepay o addebito su conto corrente postale (BancoPostaOnline o BancoPostaImpresaOnline), come indicato dal Circuito bancario – utilizzando gli strumenti di pagamento indicati, per ogni operatore finanziario.
Nel caso di utilizzo dell'addebito su conto corrente, il pagatore deve essere titolare del relativo conto corrente, mentre pagando con carte di credito, non sarà necessaria la previa accensione di un conto corrente.
Il servizio consente di effettuare online il pagamento delle spese di giustizia (contributo unificato, diritti di cancelleria ed altri oneri ex D.M. n. 44 del 21.02.2011).
Per effettuare il pagamento un utente può utilizzare l’addebito in conto corrente, se correntista BancoPosta, le carte PostePay, le carte di credito Visa e Mastercard (le commissioni sono applicate ad ogni versamento effettuato).
Le condizioni economiche praticate da ciascun prestatore di servizi di pagamento, nonché gli strumenti di pagamento utilizzabili, sono riportate sul sito.
Il sistema utilizza il bollettino digitale che garantisce la certezza del pagamento effettuato e restituisce una ricevuta telematica immediata con valore liberatorio.
Il sistema rilascerà, infatti, una attestazione di avvenuto pagamento (Ricevuta Telematica), che potrà essere utilizzata sia come documento informatico (file XML) nell'ambito di uno dei servizi telematici erogati da Giustizia, sia come documento cartaceo, attraverso la stampa della ricevuta, da esibire presso un ufficio giudiziario come attestazione dell’avvenuto pagamento, ai sensi del DM 44/2011- capo V - pagamenti telematici.


La ricevuta riporterà tutti i dati del versamento: importo versato, numero Identificativo versamento, data, causale, Ufficio Giudiziario, esito del pagamento, istituto attestante (es. Poste Italiane S.p.A.), soggetto esecutore del pagamento, ecc., insomma tutti i dati necessari ad identificare il pagamento online.
Potrà anche succedere di effettuare erroneamente un pagamento errato o non dovuto ed in tal caso sarà possibile procedere al recupero delle somme erroneamente versate con le modalità previste dall’art. 4 del decreto MEF del 9/10/2006 (Regolamento recante norme per l’introduzione di nuove modalità di versamento presso le tesorerie statali).
Così descritto il procedimento, sull’utilizzo del mezzo occorre aggiungere che oltre al contributo unificato e alla marca da € 27,00, già oggi si può utilizzare il pagamento ondine per i diritti di copia sia inviando online la ricevuta Telematica (documento informatico file XML), sia producendo all’ufficio la ricevuta telematica cartacea stampata.
Tale ultimo utilizzo (pagamento dei diritti di copia) allo stato registra ancora qualche resistenza da quegli uffici non ancora addentro con il processo telematico, ma il pagamento eseguito online ha il medesimo valore della vecchia marca.
Insomma, il 30 giugno 2014 il PCT decollerà e con esso potremo gestire ogni passo dei nostri processi restando seduti alla scrivanie e senza i continui disagi che quotidianamente siamo finora costretti ad affrontare.
Il 30 giugno 2014 non è certo un punto di arrivo, ma sicuramente è l’inizio di un nuovo corso che coinvolgerà tutte le fasi del processo.
Che aspettare dunque?

Avv. Roberto Di Francesco - Delegato di Cassa Forense

 

 

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