Gli Stati generali dell'OUA
28/04/2015
Stampa la paginaL’assise di Roma è stata in tal senso significativa, dimostrando una chiara volontà maggioritaria su questi temi. Il nostro obiettivo, ora, viste comunque le diverse sensibilità all'interno dell'avvocatura e considerati i due deliberati, vincolanti, approvati nel corso dell'ultimo Congresso Nazionale Forense, a Venezia, è trovare un reale e complessivo momento di sintesi.
Tutto ciò, nonostante, questa norma, così come formulata, sia un errore, perché contraddice i principi che ispirano la professione forense: non prevede alcuna limitazione alla presenza di soci di mero capitale alle società di avvocati e, soprattutto, non affronta i problemi legati alla fiscalità e alla previdenza di queste società ‘ibride’. Non solo: si rischiano anche di compromettere le garanzie di rispetto dei principi di equa previdenza, solidarietà generazionale e imparzialità fiscale per i soggetti operanti, tutti principi osservati dall’avvocatura.
Sulla base, appunto, di tutte queste considerazioni crediamo che sia necessario stralciare la norma dal Ddl Concorrenza per riportare la discussione nell'alveo del Ministero di Giustizia competente, affinché si avvii una vera modernizzazione della professione forense. No, invece, alle invasioni di campo e ai colpi di mano dei ministeri economici, anche per evitare le fallimentari esperienze del passato. Gli interventi sulla materia non possono essere adottati senza consultare tutte le componenti dell'Avvocatura che sono, lo ribadiamo, sempre disponibili al confronto.
Avv. Mirella Casiello - Presidente Organismo Unitario Avvocatura