Cassa Forense, solidarietà ispiratrice
24/07/2012
Stampa la paginaCon queste testuali considerazioni conclusive la Corte dei Conti, con determinazione n. 61 del 21 giugno scorso in sede di controllo sui bilanci degli esercizi 2009 e 2010, ha dato atto del carattere strutturale della riforma previdenziale recentemente approvata dalla Cassa Forense, sottolineando che attraverso molteplici innovazioni è stato assicurato l’equilibrio di bilancio nel lungo periodo.
Si può essere soddisfatti di questo giudizio positivo sulle risultanze degli anni considerati, e si terrà certamente conto, come sempre, dell’invito alla massima prudenza negli investimenti.
I risultati si sono già manifestati nel 2011, sia in termini di bilancio consuntivo (che ha registrato un avanzo di circa 550 milioni di euro), sia in termini di patrimonio (che ha superato i cinque miliardi, con un aumento del 12% circa rispetto l’anno precedente), a conferma della bontà delle scelte e della gestione della fondazione.
Con la normativa vigente (che prevede il pensionamento di vecchiaia a 70 anni con 35 anni di contributi dal 2021) si è raggiunto altresì un altro rilevante risultato.
Il grado di copertura di una nuova pensione di vecchiaia, tenendo conto di un reddito professionale pari alla media nazionale attuale, ha superato il 100% (percentuale superiore per redditi maggiori). Ciò significa che un avvocato neo iscritto alla Cassa, in base al livello odierno di contribuzione, potrà finanziare interamente la sua pensione senza generare debito a carico della categoria.
Tutto ciò induce a ritenere che oggi non c’è bisogno di approvare un’ennesima riforma, che potrebbe ingenerare soltanto un’ingiustificata incertezza sulla stabilità del sistema e sulla solidità della gestione, bensì che va operato quel necessario monitoraggio dopo due anni, così come già previsto.
In queste condizioni, e sia pure nella critica situazione economica che attraversa anche l’avvocatura, si profila raggiungibile l’obiettivo dell’equilibrio di bilancio a cinquant’anni fissato solo di recente con la legge Salva Italia (saldo previdenziale e gestionale), ed a tal fine sono in corso di approvazione da parte del comitato una serie di misure che avvicinano molto l’attuale sistema di calcolo della pensione a quello contributivo, tenendo conto della specificità dei dati propri della categoria.
Si applicherà, secondo le istruzioni ministeriali, anche un rendimento del patrimonio nella misura dell’1% oltre l’inflazione, e comunque a tutela delle pensioni future si realizzerà una rilevante riserva patrimoniale.
Il principio ispiratore dell’intervento rimarrà sempre quello irrinunciabile della solidarietà, che deve accompagnarsi a quelli della adeguatezza dei futuri trattamenti pensionistici e della sostenibilità economica e sociale del sistema.
L’impegno sarà affrontato con competenza e responsabilità, nel convincimento che nel costruire il futuro non si può trascurare il presente.
Alberto Bagnoli - Presidente della Cassa Forense