Assistenza

di Cecilia Barilli

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Inizialmente, la Commissione Riforma dell’Assistenza ha condotto un'attenta e approfondita disamina dell’impianto complessivo del vigente regolamento evidenziandone le criticità emerse in questi anni.
La disamina ha reso necessario verificare le domande di assistenza pervenute in Cassa, nei due anni precedenti 2008-2009. La Commissione ha maturato il convincimento che, al fine di operare una riforma complessiva e strutturata, sia necessario acquisire consapevolezza dei profondi cambiamenti determinatisi nell’avvocatura negli ultimi decenni e della necessità di accertare gli attuali ed effettivi bisogni della categoria.
Tale analisi andava condotta con metodologia scientifica per evitare di inserire preconcetti e pregiudizi personali che potevano sviare dalle esigenze reali e profonde degli iscritti.
E stato, quindi, richiesto l’aiuto del Professor Michele Raitano docente presso l’università degli Studi La Sapienza di Roma. Il professore ha elaborato un questionario “WELFARE SURVEY: QUALE WELFARE VOGLIAMO” inviato a un campione d'iscritti determinati sulla base di studi statistici-matematici.
L’analisi del questionario ha offerto risposte anche sorprendenti.
L’avvocatura è variegata, sussistono, al suo interno, notevoli differenze reddituali, l’espansione numerica negli ultimi vent’anni è raddoppiata due volte passando dai 57.685 iscritti nel 1990 ai 119.000 nel 2000 ai 216.728 nel 2010.
L’espansione è avvenuta nella parte a più basso reddito, con una consistente quota sotto la soglia di povertà e comunque sotto i 10.000 euro di base imponibile annua, i più anziani guadagnano significativamente più dei giovani, le donne che ormai raggiungono il 42% degli iscritti guadagnano in ogni fascia d’età circa la metà dei colleghi maschi.


La ricerca prende in esame due aspetti: il primo identificare correttamente la platea dei beneficiari e secondo identificare le determinanti quali età, genere area territoriale e struttura del mercato in cui il professionista opera e l’Ordine di appartenenza, in modo da focalizzare in una visione prospettica l’intervento da attuare.
"La ricerca ha fatto emergere una forte richiesta di servizi agevolati sia per la salute che per la famiglia", individuandone anche l’ordine di priorità.
Dal punto di vista di genere, infine, tra le donne è forte la richiesta di agevolazioni contributive rispetto ai colleghi maschi che prediligono, invece agevolazioni di accesso al credito, anche tra le fasce di reddito più alte.
Sulla base della minuziosa analisi delle domande presentate si è affrontato il problema legato all’assistenza in caso di bisogno individuale; il procedimento ora vede la segnalazione dell’Ordine, come soggetto a ciò deputato, poi una successiva fase di verifica e valutazione degli organi di Cassa Forense.
In quest’ambito la riforma prevede e viene incontro alle forti richieste degli Organi territoriali, spesso, infatti, si hanno domande reiterate in più anni per le medesime persone e gli Ordini territoriali più piccoli si trovano penalizzati rispetto ai grandi Ordini che hanno maggiori somme a disposizione.
Il nuovo regolamento per l’assistenza affianca e conclude un profondo lavoro di revisione dell’impianto previdenziale e assistenziale e che Cassa Forense ha portato avanti, da un decennio a questa parte.
Inizialmente, con l’approvazione della riforma previdenziale del 2009 ed entrata in vigore nel 2010, si è mutato, fortemente, l’assetto previdenziale ora con la riforma dell’assistenza ci si prefigge lo stesso ambizioso progetto, e cioè: di operare una rideterminazione dei sistemi di assistenza offerti da Cassa Forense, rivisitandone l’impianto complessivo, anche in termini di procedure e rapporti con Ordini.


Per precisare esattamente l’ambito d’intervento per i prossimi beneficiari si deve rimandare all’approvazione del Regolamento.
Gli organi della Cassa hanno accettato la sfida che viene anche dagli iscritti, ridisegnando le linee guida della futura assistenza.
Ricordando che il principio base sul quale si fonda la nostra Cassa è il senso di appartenenza che contraddistingue e deve contraddistinguere l’avvocatura nel suo complesso.


Avv. Cecilia Barilli - Delegata di Cassa Forense

 

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