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Le nostre risposte

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30/09/2022
› PREVIDENZA

La retrodatazione dell'iscrizione alla Cassa è consentita solo a chi ne fa richiesta nei 6 mesi dall' iscrizione?

L’art. 3 del Regolamento Unico della Previdenza Forense stabilisce che la facoltà di retrodatare gli anni di iscrizione nel registro dei praticanti fino ad un massimo di cinque, possa essere effettuato entro il termine perentorio di sei mesi dalla comunicazione di avvenuta iscrizione alla Cassa.

05/07/2022
› PREVIDENZA

Vorrei riscattare gli anni di laurea versandoli in n. 10 rate annuali: le singole rate potranno poi essere portate in detrazione in sede di dichiarazione fiscale dei redditi?

In sede di regime fiscale ordinario sono deducibili il contributo soggettivo, calcolato in percentuale sul reddito professionale netto dichiarato ai fini IRPEF, il contributo di maternità, nonché tutti i contributi volontari versati con riferimento a: retrodatazione; riscatto degli anni di laurea, del servizio militare e/o del praticantato; ricongiunzione; contributo modulare volontario; per tali contributi non è previsto un limite massimo di deducibilità ma vale il regime di cassa. Con riferimento ai contribuenti che adottano il c.d. “regime forfetario” la deduzione dei contributi previdenziali avviene, diversamente, al momento della determinazione del reddito, secondo particolari regole previste per tali regimi agevolati. E’ opportuno pertanto rivolgersi al proprio consulente di fiducia.

04/01/2021
› PREVIDENZA

Per gli iscritti alla cassa forense da gennaio 2020 il termine di sei mesi per presentare istanza di retrodatazione è scaduto oppure è stato prorogato causa covid?

Il termine è prorogato al 31 marzo 2021

17/01/2020
› PREVIDENZA

La retrodatazione dell'iscrizione alla Cassa Forense per anni di reddito pari a zero, consentirà di incrementare l'importo dell'assegno pensionistico che verrà erogato?

L’importo lordo della pensione è pari alla media dei redditi, maturati durante la vita lavorativa dell’iscritto, per tutti gli anni di effettiva iscrizione e contribuzione, fatto salvo il principio del pro-rata. Gli anni acquisiti per mezzo della retrodatazione sono a tutti gli effetti anni di effettiva iscrizione e contribuzione. E’ di tutta evidenza che laddove il dato reddituale dichiarato per gli stessi sia pari a zero questi concorrono al calcolo di pensione come numero di anni per i quali moltiplicare la media dei redditi ottenuta

11/03/2019
› PREVIDENZA

Quali sono le differenze principali tra la retrodatazione ed il riscatto?

Il riscatto e la retrodatazione sono istituti che consentono di recuperare anni ai fini previdenziali. La retrodatazione consente di recuperare anni di pratica fino a un massimo di cinque e può' essere esercitata esclusivamente entro sei mesi dalla comunicazione di avvenuta iscrizione da parte della Cassa. Tale istituto sposta a tutti gli effetti la decorrenza della iscrizione. Il riscatto consente di recuperare anni di pratica fino a un massimo di tre, il corso legale di laurea per un massimo di 4/5 anni a seconda se trattasi di vecchio o nuovo ordinamento e gli anni di servizio militare o civile a questi equiparato fino a un massimo di due. Tale istituto, che non sposta tuttavia la decorrenza della iscrizione, può essere utilizzato in ogni momento della propria vita professionale per aumentare l’anzianità ai fini previdenziali utile al raggiungimento del requisito pensionistico. Relativamente all'onere dei due istituti giova ricordare che mentre per la retrodatazione il costo è identico a quello originariamente previsto per gli anni di riferimento, per il riscatto l’onere dovuto è pari alla riserva matematica necessaria per la copertura assicurativa relativa al periodo riscattato e comunque non può essere inferiore, per ciascun anno riscattato, ad un importo pari alla somma dei contributi minimi (soggettivo di base ed integrativo) previsti per l’anno di presentazione della domanda.