Venezia 2014: tre punti e a capo!
24/10/2014
Stampa la paginaVediamo insieme. Il primo punto è dato dal CNF e dal suo Presidente Guido Alpa che, per voce del vice Ubaldo Perfetti stante il suo infortunio, ha evidenziato come i messaggi di sfida del Congresso avrebbero dovuto essere: da una parte il coraggio e l’ottimismo in un momento di ristagno dell’economia e di crisi, dall’altra parte il rilancio di un indirizzo di natura morale quale l’espressa volontà degli avvocati di non credere che ogni problema della nostra società si possa risolvere solo in termini economici, finanziari, monetari, in quanto la società è composta di rapporti personali, valori patrimoniali e ideali in cui il diritto ha un ruolo fondamentale.
Lanciando tali messaggi, prosegue Alpa, l’Avvocatura dovrà, quindi, avere, come uno degli impegni più rilevanti anche la cooperazione alla attuazione di una sempre più profonda riforma della giustizia, che coinvolga sempre più gli avvocati nel processo di modernizzazione del paese, nell’attento rispetto di quei valori che gli sono da sempre propri e che non possono essere soffocati dal mercato.
Il secondo profondo punto di analisi e di rivendicazione delle battaglie fatte nell’ultimo biennio è stato invece l’oggetto partenza dell’intervento del Presidente dell’OUA Marino che nel suo bilancio ha individuato i bersagli centrati del “recupero del confronto con le altre istituzioni forensi, l’avvenuta discontinuità con il passato, la riapertura di un confronto sereno e produttivo con il Governo dopo un’epoca dove i Ministri andavano avanti sulla base dei diktat dell’economia senza interloquire con l’avvocatura”.
Le grandi lotte degli avvocati, ha detto Marino, non hanno ottenuto tutto quello che ci si auspicava ma hanno ottenuto molto con l’inizio di un nuovo percorso. In questo momento di produttiva costruzione si è inserito il Ministro Orlando che ha capito l’importanza di riconoscere al Congresso il ruolo di massima assise dell’avvocatura.
Terzo punto, ma oseremo dire vera base di lancio dell’avvocatura, l’intervento del Presidente di Cassa Forense Nunzio Luciano che , con un balzo in avanti, ha posto l’ente previdenziale in pieno coinvolgimento del rilancio degli avvocati, avvocati che si sono presentati al Congresso con numeri terrificanti quali quelli relativi al calo reddituale pari almeno al 12 % tra il 2008 ed il 2013 (reddito medio sceso da euro 50.300 a 45.400 nell’ultimo quinquennio) e con una crescita di iscritti alla Cassa impressionante che ha portato gli avvocati dai 52.000 iscritti del 1994 ai 111.900 iscritti del 2004, per poi giungere ai 178.700 iscritti 2014, sui quali andrà ad aggiungersi l’onda degli ulteriori 50.000 iscritti a seguito della nuova Legge Professionale.
Su questa base di lavoro Cassa Forense ha espresso, per voce del Presidente Luciano, la ferma volontà di scommettere sulle potenzialità del nuovo regolamento dell’assistenza per dare sostegno ai legali nelle difficoltà quotidiane e non solo nella previdenza per il futuro. L’avvocatura verrà aiutata, quindi, mediante un supporto agli avvocati nelle varie fasi della vita professionale e personale, per garantire un suo sviluppo reddituale e, quindi, contributivo.
Il nuovo regolamento riverserà sull’Avvocatura l’ammontare di ben 60.000.000 di Euro nel 2015, contro i 22.500.000 Euro stanziati per l’assistenza nel 2014.
Un balzo in avanti per il sostegno ai giovani, alle start up professionali, alle donne ed alle famiglie oltre che ai pensionati, il tutto nel più assoluto rispetto della sostenibilità del sistema.
Fondamentale, in tale ottica, anche la scelta di Cassa Forense di investire molto anche nel paese Italia con l’acquisto di “ MiniBOnd” per il sostegno alle PMI e con l’entrata nei fondi infrastrutturali come CDP Reti (Gas Luce). Investire quindi nel Paese e negli avvocati, magari anche con iniziative che abbassino i costi dell’esercizio della professione.
Dopo i citati tre punti di apertura, l’intervento del ministro Orlando ha rappresentato il vero punto per “andare a capo” affermando, senza mezzi termini, che l’Avvocatura è una risorsa per la giurisdizione, riconoscendo l’opportunità di un netto cambio di visione della politica e l’abbandono delle “aggressioni mercantiste” alla professione e della assimilazione ai servizi.
Il messaggio di Venezia è quindi chiaro: ripartire!! Ma l’auspicata unione degli avvocati sarà, ancora più di sempre, indispensabile, quanto vogliamo e possiamo attenderla ancora??
Avv. Massimo Grotti – Delegato di Cassa Forense