Nasce l'Organismo Congressuale Forense
13/01/2017
Stampa la pagina- innanzitutto la possibilità per i componenti dei Consiglio dell’Ordine di farne parte, facendo venir meno l’incompatibilità prima prevista per l’OUA. Questa rilevante innovazione pone fine alle dispute che sino a Rimini avevano gravemente nuociuto all’Avvocatura frenandone l’unitarietà, aumentando le divisioni interne e vanificandone l’azione politica. Inoltre saranno ampliate le risorse dell’Organismo, non solo personali ma anche aggiungendo la possibilità del ricorso a quelle istituzionali a livello locale (gli Ordini circondariali saranno i primi soggetti impegnati nel portare avanti a livello locale le proposte condivise dell’Avvocatura in sede Congressuale e non l’azione dell’OCF);
- il riconoscimento al Congresso Forense della centralità nell’azione politica dell’Avvocatura; non deve essere intesa come un limite per il nuovo Organismo, ma è una ricchezza che semmai accresce la forza della azione politica di OCF alla luce dei deliberati Congressuali;
- l’introduzione della figura del Coordinatore che consente di attribuire all’Organismo nella Sua interessa il potere decisionale.
- l’attività di OCF sarà svolta in costante confronto con il CNF (con cui peraltro ricordo deve agire “di concerto”), con la Cassa Forense e con e Associazioni forensi, sia generaliste che specialistiche. Sarà necessario, infatti, non ripercorrere gli errori del passato e cercare il coinvolgimento di tutte le componenti dell’Avvocatura per costruire una rappresentatività che sia unitaria nei fatti, nelle idee e, al contempo, rispettosa delle competenze, dell’autonomia e dei ruoli altrui. Lo sforzo compiuto per far convergere le differenti posizioni, ponendo sempre al centro dell’azione i deliberati del Congresso Forense, darà all’Avvocatura ed all’OCF la necessaria autorevolezza e forza per interloquire efficacemente con le forze politiche.
Non abbiamo più tempo, le sfide avanzano con i tempi ristretti della politica, sempre più sollecitata da organizzazioni di interessi e potentati economici (e che si sono dimostrati sino ad oggi più coesi e forti delle nostre realtà); gli attacchi alla nostra professione si fanno sempre più serrati … è ora di agire in sinergia, con unità di intenti, trasparenza e, soprattutto, tutti insieme, e nel reciproco rispetto delle autonomie, per salvaguardare questa nostra “sempre più povera e confinata” professione.
Gli impegni e le difficoltà (anche oggettive) certo non mancano, ma saranno superati se il nuovo Organismo sarà connotato da un continuo dialogo, interno ed esterno, per arrivare a proposte condivise (e per questo più forti ed efficaci nell’azione politica).
Tutti dobbiamo sentirci impegnati affinché Organismo abbia la forza di abbandonare le vecchie logiche di contrapposizione e gli sterili “recinti” in cui le diverse componenti dell’Avvocatura si sono sino ad oggi rinchiuse rivendicando posizioni esclusive e non concertate di rappresentanza. Solo così si potrà sollecitare una presa di coscienza politica delle reali problematiche che affliggono la professione e dei tempi mutati, spingendo per ampliare i nostri spazi professionali anche fuori del contenzioso. Se non ci riusciremo ne saremo tutti responsabili e non vedo come la nostra professione possa avere un futuro.
Solo su una solo cosa OCF dovrà essere intransigente: la difesa e tutela del ruolo, e dell’indipendenza dell’Avvocatura come “unica garante” dei diritti dei cittadini davanti all’autorità giudiziaria e come “unica professione” per il cittadino e per le imprese nella risoluzione delle controversie fuori del giudizio. E’ con questa speranza (ed oserei dire “certezza”) che credo opererà il neonato Organismo Congressuale Forense
Avv. Antonio F. Rosa – Coordinatore O.C.F.