CNF IN ROSA, MARIA MASI È LA PRIMA PRESIDENTE DONNA DEGLI AVVOCATI ITALIANI
22/01/2022
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Dopo quasi 100 anni dalla istituzione, il Consiglio Nazionale Forense avrà alla sua guida una presidente donna: Maria Masi, eletta all’unanimità nella prima seduta dopo l’insediamento dei nove nuovi consiglieri.
Con lei, eletti i due vicepresidenti Patrizia Corona, già Presidente dell’Unione Triveneta dei Consigli dell’Ordine e Francesco Greco, già presidente dell’Ordine degli avvocati di Palermo.
Masi, classe ’69, sposata e con due figli, è avvocata civilista del foro di Nola. Eletta al CNF nel 2015, ha svolto le funzioni di presidente del CNF a seguito delle dimissioni del past president Andrea Mascherin nel marzo 2020.
Con Masi, Corona e Greco anche i nove nuovi eletti consiglieri: Giovanni Berti Arnoaldi Veli del foro di Bologna, Francesco De Benedittis del foro di Gorizia, Bruno Di Giovanni del foro di Imperia, Francesco Favi del foro di Siracusa, Roberto Laghi del foro di Castrovillari, Vittorio Minervini del foro di Brescia, Francesco Pizzuto del foro di Patti, Giuseppe Sacco del foro di Venezia e Francesco Emilio Standoli del foro Terni.
Maria Masi ha partecipato oggi alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario. Nel suo intervento ha sottolineato la difficoltà dovute alle limitazioni alle libertà costituzionalmente garantite, al diritto al lavoro, allo studio e ad ottenere giustizia nei tempi e nei modi in cui occorre, che abbiamo sofferto e continuiamo a soffrire per la pandemia. La neo presidente del CNF ha evidenziato che tutti, in particolare l’Avvocatura per il ruolo che assolve e a cui non ha mai inteso abdicare mai, nemmeno nei momenti peggiori, avvertono la forte necessità che “si faccia Ordine”, soprattutto da parte di coloro che operano nella Giustizia.
Masi ha colto l’occasione per invitare tutti a riflettere sull’opportunità di ripristinare la normale operatività dei Tribunali e dei processi, senza rinnovare limiti e condizionamenti che non aiutano a risolvere i noti problemi che affliggono la Giustizia, che ha invece grande e urgente necessità di efficiente riorganizzazione, anche per ridare fiducia e speranza ai cittadini.
Centrale il tema delle riforme anche per la ministra della Giustizia Cartabia che, nel suo intervento odierno in Cassazione, ha precisato gli obiettivi “in cantiere” a via Arenula: sviluppo della digitalizzazione, incremento del numero dei magistrati e del personale amministrativo; ristrutturazione degli edifici, nuova organizzazione del lavoro (anche attraverso l’Ufficio per il Processo in partenza dal mese di febbraio).
Cartabia sottolinea l’impegno a portare a termine entro il 2022 anche la riforma della giustizia tributaria con il Mef e, prima di tutto, la riforma dell’ordinamento giudiziario e del CSM che la Ministra definisce “ineludibile” facendo eco al Presidente della Repubblica, presente in sala e salutato da tutti con viva commozione. In particolare Pietro Curzio, primo presidente della Suprema corte Pietro Curzio, che, citando Voltaire, ricorda: “L’onore dei giudici consiste, come quello degli altri uomini, nel riparare i propri errori”.