Candidati a confronto
19/12/2013
Stampa la pagina1) In che termini ritieni di dover affrontare nel redigendo Regolamento sui contributi minimi, le agevolazioni suggerite nel comma 9 dell’art. 21 della L. n. 247/2012?
2) Come intendi portare avanti il welfare in favore degli iscritti?
3) Ritieni che si debba mantenere il vigente sistema previdenziale del retributivo pro rata o passare, invece, al sistema contributivo?
4) Qual è la Cassa che vorresti?
5) Se non venissi eletto, in che termini e con quali ruoli ritieni di continuare a dare il tuo contributo.
Pubblichiamo le loro risposte nel rigoroso ordine alfabetico.
Avv. Nunzio Luciano
1) La nuova legge professionale prevede l'obbligatorietà dell'iscrizione a Cassa Forense per gli iscritti agli albi, sottraendoli alla gestione penalizzante dell'INPS.
Così come già avviene per le altre fondazioni dei liberi professionisti, cessa la distinzione tra i colleghi ed a tutti riconosciamo la stessa cittadinanza previdenziale.
La commissione dei delegati da me presieduta ha redatto una bozza di nuovo regolamento dei contributi, che ha ricevuto un ampio consenso dalle componenti ordinistiche ed associative dell'avvocatura italiana.
Il testo non poteva non tener conto della grave crisi economica in cui versa il paese ed in particolare dei bassi redditi dei 56.000 possibili nuovi iscritti.
Si è previsto, senza rinunciare alla solidarietà, un sistema flessibile che consente, oggi, a coloro che hanno una scarsa capacità economica di versare poco, con la possibilità, domani, di colmare tale gap contributivo, rispondendo così alle istanze che ci venivano dalla base, senza compromettere l'equilibrio del nostro sistema previdenziale.
A chi critica tale regolamento chiedo con coerenza di fornire la sua bozza alternativa!
2) La mia storia personale e soprattutto le scelte effettuate in Comitato mi hanno portato ad esser sempre accanto alla categorie più deboli dell'avvocatura (giovani e donne), senza, però, dimenticare il ruolo essenziale di coloro che, con i loro redditi più elevati, contribuiscono a rendere il sistema solidale.
Diffido di coloro che solo oggi propongono, con inopinata demagogia, interventi di assistenza e di dilazione di pagamenti, quando poi in comitato hanno votato contro o si sono astenuti, su misure tese a favorire i colleghi più deboli.
Accanto al potenziamento dell'assistenza di tipo tradizionale, occorrono misure di “Welfare attivo”, tese a sostenere il reddito dei colleghi e la professione dei colleghi.
Per i più giovani, nella fase di start up: prestiti d'onore, microcredito, borse di studio ed interventi per garantire l'incasso celere delle prestazioni rese per il gratuito patrocinio.
Accanto alla rateizzazione dei contributi, prevista per coloro che ne dimostrino la necessità, occorrono anche interventi specifici per le colleghe, che hanno redditi più bassi rispetto a quelli degli uomini.
Un'attenzione particolare dedicheremo all'utilizzo dei fondi stanziati dall'UE per il prossimo settennato 2014/20 (oltre 100 miliardi di euro), per le piccole e medie imprese e per i professionisti, ciò ci consentirà di trovare risorse importanti.
3) Cassa Forense ha adottato un sistema di calcolo delle pensioni che sintezza i vantaggi dei due sistemi retributivo/contributivo, essendo parametrato ai redditi prodotti all'intera vita lavorativa.
Il nostro sistema rappresenta sicuramente una scelta di equità.
La solidarietà del nostro sistema dove il più forte contribuisce ad aiutare il più debole non può e non deve essere abbandonata.
4) La Cassa che vorrei è quella che non può dimenticare mai che la sostenibilità di un sistema non deve essere solo finanziaria ma anche sociale!
Un Ente al fianco dei suoi iscritti, erogatore di servizi ed opportunità, aperto al confronto ed al dialogo con tutte le componenti dell'avvocatura, ma soprattutto consapevole del ruolo di collante che dovrà svolgere per avere un'avvocatura unita.
Un Ente disposto ad accettare tutte le critiche, ma consapevole della sterilità delle stesse, laddove non pervenga anche una proposizione di progetti alternativi.
Un Ente che rivendica con forza la sua autonomia e che non sarà mai prono nei confronti di coloro che vogliono sminuirla.
Mi piace, a proposito, ricordare una frase di Madiba: “ sono sempre più convinto che a fare la storia siano le persone più comuni: la loro partecipazione alla decisioni che riguardano il futuro è la sola garanzia di democrazia e libertà”.
5) Nella mia vita sono sempre stato contrario all'uso di paracaduti. Troppo ingombranti!
Chi si candida a fare il Presidente della Cassa Forense non può pensare a candidarsi o a restare in Consiglio di Amministrazione.
La vita è fatta di percorsi.
Tornare indietro significa ritenere che, accanto a se, non vi sono persone valide per poter ricoprire il ruolo di consigliere e ciò crea staticità nella governance dell'ente che deve necessariamente cambiare.
Nel nostro ente vi sono molti valenti delegati che possono ricoprire tale importante ruolo.
Il progetto di un gruppo deve essere ancorato ad un programma, che ha la sua forza nelle idee e non certo nella ripetitività degli uomini o delle donne destinate alla loro realizzazione.
Sono certo che anche i miei due antagonisti candidati alla Presidenza, se perderanno non si candideranno al CdA e, se sono già componenti del CdA, si dimetteranno subito da tale carica.
Se perderò, continuerò con forza e con slancio a ricoprire il ruolo di delegato di una Regione (Molise), che non ha le montagne ricche del Trentino, ma conserva nelle sue vette povere i valori di umiltà, passione, dedizione e coerenza.
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Avv. Gian Galeazzo Monarca
1)Con l’opzione per tutti gli iscritti al sistema di calcolo contributivo, equo e solidale, introducendo accanto alla pensione minima l’assegno forense pari alla pensione sociale INPS modulando la contribuzione in modo molto flessibile tale comunque da garantire alla fine del percorso lavorativo la copertura finanziaria della rendita
2) Introducendo il criterio nazionale ISEE in modo da raggiungere chi abbia effettivamente bisogno di assistenza.
3) Opzione immediata al contributivo pro rata.
4) Snella, efficiente ed efficace, convinta di essere prezioso strumento al servizio di un’avvocatura forte e indipendente.
5) Ciò che conta non è il ruolo ma le idee nella consapevolezza di problemi. Conseguentemente, continuerei a dare il mio contributo quale delegato.
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Avv. Lucia Taormina
1) L’ingresso dei 56.000 è un problema complesso, dalle molte sfaccettature, che riguarda situazioni diverse e specifiche.
A mio parere va affrontato con una regolamentazione in via straordinaria, più attinente alla lettera della norma, che potrebbe consentirci ampio margine -e minor impatto attuariale nella previsione di esenzioni ed agevolazioni.
Non può essere trattato con una stessa soluzione, come previsto nella bozza di regolamento già sottoposta al Comitato nel settembre scorso, chi ha un reddito intorno a 10.000 euro e chi ha un reddito pari a zero e sono oltre 19.000 posizioni.
2) L’esperienza quotidiana e i dati della Cassa fotografano la grave crisi economica che sta affrontando la categoria.
E’ la crisi di tutto il paese, ma è anche una crisi strutturale dell’Avvocatura cresciuta troppo, in modo disuguale, proprio mentre si chiudevano spazi di lavoro.
E’ necessario intervenire a sostegno delle tante difficoltà con immediatezza e tempestività.
E’ necessario rinviare e rateizzare il pagamento dei contributi ed avviare interventi a sostegno della formazione finalizzata a nuovi settori di attività e della riorganizzazione degli studi per renderli più funzionali e meno costosi.
3) Il mio mantra è solidarietà. Tra giovani e anziani, tra donne e uomini, tra ricchi e no. Contributivo o retributivo sono metodi di calcolo delle pensioni, ma bisogna fare i conti con equità, adeguatezza, sostenibilità ed anche con numero di iscritti, propensioni di carriera, polarizzazione dei redditi, debito e diritti quesiti.
E' giunto il tempo che Cassa Forense si faccia promotrice di un confronto di largo respiro e di alto livello che coinvolga anche personalità esterne al nostro mondo, così da uscire da schemi preconcetti, da soluzioni preconfezionate, da opinioni autoreferenziali, per costruire una soluzione innovativa.
4) Autorevole, forte e propositiva con la politica, l'economia, i Ministeri Vigilanti e le altre Casse. Tempestiva, accogliente, leale con gli iscritti.
Trasparente, partecipata, competente nella sua gestione. L'Avvocatura è il socio di riferimento, il Comitato dei Delegati è la mente pensante ed il luogo delle decisioni, il CdA è il braccio esecutivo: niente più diaframmi o faziosità, ma un flusso continuo di informazioni e conoscenze, per far bene insieme, guardando lontano.
5) Sarò me stessa. Studierò, ascolterò, mi farò un'idea e mi confronterò, proporrò, collaborerò, apprezzerò, darò merito ...con voglia, impegno, entusiasmo e passione. Come ieri, così domani, comunque, in qualsiasi ruolo.
A cura dell'Avv. Santi Geraci – Direttore editoriale di CF NEWS