LE PARI OPPORTUNITÀ APPRODANO AL CONGRESSO FORENSE

di Antonella Macaluso

Stampa la pagina
foto

Si è svolta a Roma il 23 e 24 luglio la sessione ulteriore del XXXIV Congresso Nazionale dell’avvocatura italiana.

In questa sessione, i Comitati per le Pari Opportunità dei Consigli degli Ordini d’Italia, nonostante i diversi modi di “sentire” e di rapportarsi con il Congresso o più in generale con il mondo della politica forense, sono arrivati uniti e compatti, con una sola mozione, che rappresenta la sintesi delle loro richieste.

La mozione prevedeva l’inserimento della tutela delle pari opportunità tra gli scopi dell’Organismo Congressuale Forense, che, in quanto organismo politico, non può prescinderne.

Prevedeva, inoltre, che venisse colmato un vulnus dello “Statuto di Attuazione dell’art. 39 comma 3 della Legge 247/2012”, che, nonostante l’obbligatorietà dei CPO, eletti direttamente dalla base, non li riconosce e non prevede la partecipazione di diritto dei suoi legali rappresentanti, regolamentando, in tal senso, una prassi ormai consolidata.

I punti salienti della mozione sono stati individuati nella nota illustrativa della stessa, così come segue: “- Richiamo dei CPO nell’articolazione degli Ordini Circondariali (art. 25 L. 247/12);

- Richiamo, nel preambolo dello Statuto dell’OCF, della tutela del rispetto del generale principio di pari opportunità e uguaglianza sostanziale, sia nell’accesso alla professione che nello svolgimento della carriera forense;

- Indicazione dei CPO nell’elenco delle istituzioni indicate nell’art. 1 (Finalità) dello Statuto dell’OCF;

- Previsione della partecipazione al Congresso dei/delle Presidenti dei Comitati Pari Opportunità, in carica al momento dello svolgimento delle sessioni congressuali nell’art. 4 (Delegati al Congresso);

- Previsione della stabile consultazione dell’OCF con i Comitati Pari Opportunità sia in relazione alle iniziative da porre in essere in attuazione del principio di pari opportunità e uguaglianza sostanziale sanciti nello Statuto OCF, sia per ottenerne il parere in merito alle iniziative poste in essere nello svolgimento delle proprie funzioni – art. 6 (Organismo Congressuale Forense).”

L’unità è stata la nostra forza, tanto che la mozione è stata presentata con l’apposizione delle firme di 267 delegati ed è stata trasformata in raccomandazione; è stato riconosciuto, così, l’impegno che nell’ambito della politica forense, in questi anni, è stato profuso dai Cpo a livello nazionale e a livello territoriale.

In questa sessione congressuale si è posta la base per una maggiore attenzione alle tematiche delle pari opportunità sia da parte dell’OCF che del Congresso stesso, massima assise dell’Avvocatura.

I tempi sono certamente maturi e l’Avvocatura, baluardo della tutela dei diritti, non può rimanere indietro con il cambiamento culturale in atto a livello nazionale ed europeo.

 

Avv. Antonella Macaluso
Presidente CPO Caltanissetta


Altri in AVVOCATURA

Potrebbe interessarti anche