Unione delle Camere Penali Italiane - Dal 21 al 25 ottobre 2019 astensione dalle udienze penali

di Carlo Maria Binni

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A seguito della abolizione della prescrizione dopo la pronuncia della sentenza penale di primo grado, prevista dalla c.d. Legge Spazzacorrotti (art. 1 c.1 lett. d,e,f della L. n. 3/2019), la cui entrata in vigore è prevista per il primo gennaio del 2020, cui non è seguita l’annunciata e collegata riforma del processo penale, l’Unione Nazionale delle Camere Penali ha proclamato l’astensione dalle udienze e da ogni attività giudiziaria nel settore penale per i giorni 21, 22, 23, 24 e 25 ottobre 2019.

L’Unione, in risposta al Ministro della Giustizia che aveva pubblicamente escluso qualsiasi intervento su quella norma, evidenzia come

E' manifestamente inverosimile il proposito, pure sorprendentemente avanzato dal Ministro, di un intervento di riforma dei tempi del processo penale prima della entrata in vigore della Riforma della prescrizione, cioè entro il 31 dicembre 2019".

Il cittadino resterà dunque in balia della giustizia penale per un tempo indefinito, cioè fino a quando lo Stato non sarà in grado di celebrare definitivamente il processo che lo riguarda, come denunciato dai penalisti con l’intera comunità dei giuristi italiani.

È chiaro a tutti gli addetti ai lavori, anche alla magistratura, che l’entrata a regime di un simile, aberrante principio determinerebbe un disastroso allungamento dei tempi dei processi, giacché verrebbe a mancare la sola ragione che oggi ne sollecita la celebrazione”.

L’Unione sottolinea come 

la riforma della prescrizione rappresenti una delle pagine più sciagurate della deriva populista e giustizialista del nostro Paese, giacché essa afferma il principio, manifestamente incostituzionale, secondo il quale il cittadino, sia esso imputato che parte offesa del reato, possa e debba restare in balia della giustizia penale per un tempo indefinito, cioè fino a quando lo Stato non sarà in grado di celebrare definitivamente il processo che lo riguarda."

È quindi in difesa del cittadino e dei suoi diritti costituzionali che i penalisti si sono determinati ad astenersi per ben cinque giorni da ogni attività in ambito penale.

Alla proclamata astensione ha aderito l’Associazione Nazionale Forense che, tramite il suo segretario, ha dichiarato che

“L’istituto della prescrizione del processo penale è sinonimo di civiltà giuridica e l’imminente entrata in vigore delle nuove norme rischia inevitabilmente di allungare ancora di più i tempi del processo, con ciò mortificando la dignità delle persone sottoposte a processo per un tempo lunghissimo e privando le stesse vittime del reato e alla società il diritto a vedere accertata la responsabilità in un tempo accettabile e ragionevole”.

L’Organismo Congressuale Forense, quale rappresentante del Congresso Nazionale, assise di rappresentanza politica nazionale dell’Avvocatura, “condividendo le ragioni dell’iniziativa assunta dall’UCPI e ritenendo che tutta l’Avvocatura Italiana debba reagire unitariamente al grave “strappo” di civiltà giuridica rappresentato dalla riforma della prescrizione penale” ha proclamato l’astensione dalle udienze e da tutte le attività giudiziarie, in ogni settore della Giurisdizione, per il giorno 25 ottobre 2019.

Ancora una volta l’Avvocatura si muove a tutela dei diritti costituzionali dei cittadini e, in un momento in cui la politica sembra invece voler fornire solo risposte contingenti, finalizzate al consenso immediato, prova a smuovere l’opinione pubblica su un tema che non ha natura accademica e non riguarda solo gli addetti ai lavori, ma attiene al vivere civile ed alla tutela delle libertà di tutti.

Avv. Carlo Maria Binni – Delegato di Cassa Forense


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