Se ci fossero state le Lehman Sisters…

di Maria Grazia Rodari

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Christine Madeleine Odette Lagarde, politica e avvocato francese, già ministro del suo Paese e direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, nominata dal Consiglio Europeo Presidente della Banca Centrale Europea in sostituzione di Mario Draghi, cui succederà dal 1 novembre 2019, così ha commentato la recessione dell’anno 2008: "Se ci fossero state le Lehman Sisters invece delle Lehman Brothers, il mondo avrebbe potuto essere molto diverso ora".

Questa donna al vertice, di riconosciuta capacità professionale in campo monetario e bancario, evidenzia come per raggiungere un miglior equilibrio tra crescita, obiettivi di welfare e sostenibilità del debito, vi sia la necessità di agire per affrontare le crescenti diseguaglianze, costruendo reti di sicurezza sociale più solide ed indica la strada: “Un più elevato numero di donne si traduce in maggior prudenza e meno decisioni avventate”. Il sistema finanziario - ancora dieci anni dopo quella crisi – è rimasto rivolto più al profitto e ai risultati a breve termine, piuttosto che alla prudenza ed alla sostenibilità.

Queste sono le considerazioni dell’Avv. Christine Lagarde, che nascono dalla sua esperienza e competenza nella gestione anche di situazioni di crisi. La ricerca di una maggior stabilità dei sistemi passa allora attraverso l’inserimento in finanza di più donne, perché costoro hanno un approccio al rischio maggiormente prudente, rispetto a quello degli uomini.

L’indicazione è appropriata, se si considera, ad esempio, che al recente vertice internazionale del G7 delle Finanze, che ha riunito tutti i ministri dell’Economia, i governatori delle banche centrali, il F.M.I. e l’Ocse, per affrontare il tema “Rendere il capitalismo più giusto”, non era presente neppure una donna, perché in tale summit vi sono solo uomini. Nella foto pubblicata dai giornali è ben visibile quello che è stato definito “un muro di cravatte”.

Christine Lagarde è stata peraltro recentemente contestata per aver dichiarato: “nei prossimi anni gli anziani consumeranno una quota crescente di risorse, pesando così sui conti pubblici e privati”. In effetti, studi recenti dimostrano come la popolazione stia diventando più longeva e, quindi, aumenteranno le spese in pensioni e per l’assistenza sanitaria. Questa leader ha però soggiunto: “Sono da poco diventata nonna e la sfida di lasciare un mondo migliore ai nostri figli ha particolare risonanza in me, in questo momento”, facendo così emergere il lato femminile della visione della vita.

La prudenza dovrebbe animare i sistemi dei Paesi e certamente anche i sistemi previdenziali e le iniziative delle singole realtà categoriali. E’ infatti necessario prepararsi alle future evenienze, così che le stime e le previsioni circa la sostenibilità e l’adeguatezza delle prestazioni siano fatte senza sottovalutazioni, in modo da ridurre le diseguaglianze, dando speranza ed assicurando dignità alle generazioni future, che già oggi affrontano un mercato del lavoro caratterizzato da precarietà degli impieghi e discontinuità delle carriere.

La sfida della contemporaneità è quella di “affrontare” il domani con determinazione e rigore, per un futuro pensionistico dignitoso ed equo.

Avv. Maria Grazia Rodari – Delegata di Cassa Forense


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